L’associazione Glenn Gould, in quanto richiesta, ritiene utile prendere posizione su alcuni fatti commentati dalla cittadinanza in ordine alla più recente edizione del Festival.
Come è noto, la vicenda prende spunto dall’esibizione dei Fat White Family per poi divagare in illazioni condite da immotivato e immeritato astio da parte di alcuni cittadini.
Orbene, nessuno dell’associazione Glenn Gould avrebbe voluto ovvero proposto intenzionalmente lo spettacolo tanto discusso, la scelta della band si è basata su una valutazione squisitamente artistica in considerazione del valore e dell’opportunità di una loro esibizione per la prima volta in Italia.
Tuttavia, il Festival, pur svolgendosi da tanti anni, non può avere l’arroganza e la prepotenza di imporre un modello mal vissuto dalla comunità ma con essa deve conciliarsi.
Se anche fosse stata turbata la sensibilità di uno solo dei concittadini ciò meriterebbe rispetto, poiché le tradizioni e i sentimenti legati a determinati luoghi di Castelbuono o anche di tutta Castelbuono sono valori più radicati della vita stessa del Festival e vanno preservati e compresi.
Pertanto chiunque, assente da quella piazza, avrebbe ragione a esprimere il proprio disappunto e chiedere la fine del Festival.
L’associazione Glenn Gould in questi lunghi anni con determinazione ha sempre lavorato per dare un pregio estetico a tutto l’universo gravitante intorno al Festival per farne una delle vetrine internazionali di musica.
L’arte non è nuova a queste forme di provocazione, teatro, pittura, cinema sono ricchissimi di esempi per cui l’associazione Glenn Gould difende l’esibizione dell’artista e si limita a confinarla ad un episodio di colore come confermato dalle reazioni del pubblico presente e pagante in piazza per nulla confuso da un’amenità di tale inutile spessore.
Per tale ragione il Festival non può permettersi di selezionare gli artisti secondo criteri del tutto estranei ovvero limitanti della libertà di espressione per i quali diventerebbe un’inutile carrozzone turistico per i ben pensanti della domenica a discapito dei riconoscimenti e apprezzamenti ricevuti in Italia e all’estero.
Invero, senza l’appoggio della comunità il Festival diventerebbe un’impresa titanica fuori da ogni sforzo umano.
Già ad oggi, sono innumerevoli i casi in cui la lotta per i piccoli egoismi ne rendono estremamente difficile l’organizzazione con un aumento dei costi e una riduzione di incassi.
Il Festival ad oggi costa centinaia e centinaia di migliaia di euro in parte anche dovuti ai servizi erogati per tappare i buchi creati da una parte di comunità protesa esclusivamente al pretendere e non a dare.
Non vi è alcuna solidarietà da parte di alcuni, si pretende non dare bagni agli spettatori, si pretende non posizionare i bagni chimici, si pretende entrare gratis, si pretende passare con auto, si pretende ubriacarsi e fare scompiglio al camping, si pretende vendere superalcolici, si pretende avere parcheggi privilegiati in zone riservate, si pretende lasciare zozzi i luoghi pubblici perché tanto i ragazzi puliranno e l’elenco sarebbe ancora lunghissimo.
L’associazione Glenn Gould è l’unica chiamata a rispettare una lunghissima trafila di autorizzazioni, e non deve la propria esistenza quale fantoccio creato per ripartire illegalmente utili ai soci.
Ha uno scopo sociale a cui il proprio patrimonio è destinato e negli anni ha dovuto sopportare gravissime perdite economiche senza alcuna solidarietà da parte di estranei pur avendone questi avuto enormi benefici dal suo operato.
Il contributo pubblico ricevuto è appena sufficiente per coprire i costi alloggio e catering della produzione artistica con inevitabile e immediata redistribuzione dell’intera quota agli operatori economici del luogo per cui è incomprensibile il biasimo esclusivamente riservato all’associazione Glenn Gould trascurando invece una valutazione complessiva coinvolgente tutte le altre realtà.
L’associazione Glenn Gould è grata ai propri soci i quali sopportano fatiche, ansie, stress di ogni tipo, rinunce a ferie, familiari, perdite economiche e umiliazioni pur di far vivere questa esperienza irripetibile.
L’associazione Glenn Gould non ha alcuna bandiera politica da difendere, non è antigovernativa, non è governativa, non è comunista non è cinque stelle, non è schierata perché non è il suo fine difendere faziosità estranee all’arte.
L’associazione Glenn Gould ha un modello di qualità e di efficienza ben definito e purtroppo estraneo alle logiche squallide della nostra terra: sudore, fatica, impegno, meritocrazia, responsabilità e rispetto della cose e sentimenti altrui.
Le inesattezze riportate nell’articolo del Giornale di Sicilia, concerto interrotto, cantante arrestato, fortunatamente sono compensate dai riconoscimenti de La Sicilia con redattori più attenti al significato artistico del Festival in Italia e meno legati al modello gossip alla Bild-Zeitung per tirature copie per amanti del torbido.
Il Festival è diventato patrimonio di una comunità estremamente allargata, degnissima di rispetto, di valori e commovente buona educazione.
Adesso è il tempo delle pacate riflessioni e l’associazione Glenn Gould non ha alcuna intenzione di imporre il Festival alla cittadinanza per cui la richiesta scevra di ogni ipocrisia e inganno di chiudere il Festival sarà subito operata senza rincrescimento alcuno.
Se così sarà, quanto abbia dato Ypsigrock Festival a Castelbuono e quanto abbia ricevuto da Castelbuono, rimarrà una incredibile, fantastica, entusiasmante pagina di storia e di sentimenti in purezza.
Con affetto, grazie a tutti.
Associazione Glenn Gould