A Castelbuono la raccolta differenziata cresce ma la TARI non diminuisce. Le proposte della Costituente

Nella gestione dei rifiuti a Castelbuono, come più volte argomentato dai Consiglieri della Costituente in Consiglio comunale e nuovamente affrontato nella seduta consiliare dello scorso 28 giugno, gli aspetti da razionalizzare sono tanti. Si adducono purtroppo scuse varie per non accettare le proposte del nostro gruppo politico, mirate sempre al bene della comunità. Sembra che l’Amministrazione preferisca lo status quo piuttosto che, in tanti anni di gestione, indirizzare azioni ed energie organizzative su un servizio più efficiente e meno costoso per l’ambiente e per le tasche dei cittadini.

Diamo contezza dell’analisi della Costituente e delle proposte più volte formulate per un servizio efficace e meno costoso per i cittadini.

I COSTI DELLA RACCOLTA

Nel PEF 2024/25 sono evidenziati degli indicatori negativi che ci dicono, ad esempio, che realizziamo un costo unitario effettivo per kg di rifiuto pari a 63 centesimi di € che, confrontato al Benchmark di riferimento pari a 43 cent/kg, dimostra che Castelbuono spende quasi il 50 % in più. A fronte di un servizio che non è mai decollato e che anche le valutazioni del livello di qualità ambientale della gestione qualificano come non soddisfacente, con uno 0,38 di coefficiente di efficacia ben lontano dal valore di 0,85, oltre il quale il livello viene definito soddisfacente. Un dato deludente che avevamo già evidenziato nel 2022.

Oggi siamo a quasi il 71 % di raccolta differenziata, cosa che ha consentito al Comune di ricevere premialità (circa 8300 € sia per il 2021 che per il 2022). Inoltre si realizzano utili di bilancio (pari a 18.748 € nel bilancio 2021 e a 43.045 € nel 2022) e utili per il conferimento della differenziata (47.307 € nel 2022 e 71.826 € nel 2023) ma non si riduce mai la TARI ai cittadini. Piuttosto ci si vanta di aver “aumentato di poco” a causa del tasso di inflazione programmato al 2,70 % e del rinnovo del CCNL 2019-2021 dei dipendenti degli enti locali.

Di fatto, i rimborsi dai consorzi di filiera sono ancora molto bassi per un servizio nato più di 25 anni fa a fronte di un costo annuale di 1.862.000 €. Si pensi ad esempio che nel 2022 abbiamo ottenuto dal CONAI, il consorzio che acquisisce acciaio, alluminio e vetro, un ritorno di soli 490 €. Nel 2023 per il vetro abbiamo ricavato 8.234 € ma come mail ricaviamo così poco malgrado le enormi quantità di vetro differenziato?

I MEZZI UTILIZZATI

Nella Relazione sulla Gestione allegata al Bilancio 2022, si legge che nell’esercizio sono stati acquistati:

– N. 1 Autocarro con gru (usato);

– N. 2 Piaggio Porter NP6 (nuovi);

– N. 1 Motocarriola con cassone (nuovo)

passando da 9 a 13 mezzi meccanici. Tuttavia questo investimento non ha prodotto una riduzione di costi conseguente all’innegabile efficienza maggiore dovuta al maggior numero di mezzi.

ASPETTI DI CRITICITA’

L’insufficienza del personale è un’altra criticità che è stata tamponata nel tempo con le cooperative sociali di tipo B e una Onlus. Tuttavia, se da un lato nel piano industriale del 2022 e 2023 si avanzava l’ipotesi di cessare i rapporti con le cooperative, nel 2024 si assiste all’esatto contrario, dato che i contratti con le cooperative e con la Onlus sono stati mantenuti. Su questo abbiamo chiesto informazioni ma non abbiamo ottenuto una risposta chiara.

Un altro degli aspetti che purtroppo salta all’occhio in tema di pulizia e decoro è la carenza di spazzamento delle strade del paese, servizio che oggettivamente non funziona e dunque andrebbe riorganizzato. Gli operatori sono stati nuovamente accusati dal Sindaco di non fare il loro dovere malgrado le ripetute sollecitazioni, senza riflettere sul fatto che invece non riescono a supportare il carico della gestione degli asini e del contestuale spazzamento.

Oggi i camion girano per il paese in parallelo agli asini e gli operatori maneggiano i sacchetti più volte: 1. per caricarli sull’asino, 2. per depositarli in un punto di raccolta in attesa del camion, 3. per trasferirli da terra al camion, 4. per spostarli dal camion alla piattaforma, 5. per smistarli. Cinque passaggi, troppi, non giustificati da un servizio definito ecologico ma che non riduce le spese di carburante, visto che paghiamo ben 96.000 € all’anno.

LE PROPOSTE DELLA COSTITUENTE

  • Limitare l’uso degli asinelli alle sole vie del centro storico più turistiche. L’immagine degli asinelliè molto suggestiva per il paese, fermo restando che si deve realizzare anche una riduzione del carico, a salvaguardia del benessere animale. Nelle vie non propriamente turistiche il passaggio ai soli mezzi meccanici consentirebbe un guadagno di tempo per gli operatori che potrebbero occuparsi più efficacemente di differenziare presso l’isola ecologica i vari tipi di rifiuti e del servizio di spazzamento delle strade, oggi invase da erbacce e sporcizia soprattutto laddove i cittadini, che spesso si occupano personalmente di pulire pur di vivere in mezzo al decoro, non riescono a sostituirsi al comune. Nelle numerose zone disabitate la situazione è naturalmente più grave.
  • Differenziare il vetro per colore e separare i vari tipi di plastica, PET, polietilene e altro, curando gli aspetti autorizzativi per le azioni di cernita e separazione. Queste buone pratiche producono rifiuti differenziati di qualità che vengono pagati meglio dai consorzi. Per non parlare del ferro, un materiale pregiato e ben pagato che Castelbuono Ambiente non raccoglie.
  • Prevedere la possibilità per i cittadini di conferire i rifiuti autonomamente. Se è vero che il mezzo passerà comunque dalle strade, il tempo per raccogliere un minor numero di rifiuti ridurrà tempi e costi di carburante. Misurando la quantità di rifiuto conferita autonomamente in piattaforma, ogni cittadino potrà conseguire delle premialità che andrebbero a ridurre la sua TARI.
  • Ma soprattutto la Costituente propone da tempo di creare economia circolare del rifiuto con la chiusura di una filiera, in un’ottica ovviamente a largo raggio e non strettamente locale. Non necessariamente quella ambiziosa della raccolta delle RAEE, del loro trattamento e del recupero delle terre rare, obiettivo che dovrebbe coinvolgere grandi investimenti, ma anche la sola chiusura di un ciclo piccolo, carta, plastica, vetro. Con una piccola start up si potrebbe creare lavoro, o incoraggiare i giovani stessi a investire in tal senso, realizzando ad esempio un prodotto identitario per il territorio, legato alle sue peculiarità, alla sua storia, un prodotto da lanciare attraverso il web marketing.
  • Puntare sul riuso del rifiuto: gli oggetti dismessi sono masse e masse enormi, se prendono la strada del riuso non diventano mai rifiuto ma merce da reinserire nel mercato.

Di seguito un passaggio dell’intervento della capogruppo Anna Maria Cangelosi sulla posizione della Costituente in tema di rifiuti.

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