Accademia dei Curiosi: “Labirinto, la vita”
In principio era il caos, raccontano le Sacre Scritture e anche per i Greci era così. Per Esiodo il caos era una grande voragine dalla quale entravano e uscivano una miriade di cose. Con il coordinamento dell’intelligenza nasce poi il Cosmo, ordine e bellezza prendono lentamente forma. Il Cosmo, l’Universo rappresentano la vera unità di tutte le cose. Non più caos, non più diverse e imprevedibili direzioni, ma una soltanto, logica e razionale, da cui nasce l’uomo. Il fuoco era il principio della vita, insieme al fango e al soffio. Così come per i cristiani. Poi arrivò la filosofia con Talete, per il quale l’acqua era il principio della vita. Prometeo e il vaso di Pandora, da quale uscirono tutti i mali, senza speranza che come si sa, è l’ultima a morire. Dal mito dunque, l’uomo ha bisogno della filosofia per spiegare la vita, per dare spiegazione ai misteri dell’Universo. E’ con essa che si va alla ricerca del perché, del principio, che i per i Greci era l’archè. Tutte le cose che per essere non hanno bisogno di essere sono archè, principi di tutte le cose. E poi la tetraktis, la magica tavola dei numeri che ordina e discerne tutta la realtà, altro che Labirinto! Dipanare la realtà, le sue mille strade, diviene dunque il fine della filosofia. Un vero e proprio filo di Arianna capace di trovare l’uscita e scovare la vita.
Qual è il labirinto di passaggio tra il caos e il cosmo? Il Minotauro, metà uomo e metà toro ne è l’esempio. L’uomo per trovare l’ordine e viverci dentro, ha bisogno di rompere quest’ordine, di trovare quel caos necessario per trovare la strada giusta. Riportarsi all’ordine. Il carnevale è un momento in cui è necessario il caos per tornare al cosmo. La magia stessa è caos per lo spirito del cosmo. L’uomo è fatto di caos e cosmo. Il caos della vita e la strada giusta per il cosmo, sono la via dell’ordine, la bussola per uscire dal Labirinto. La conoscenza non è mai per tutti, lo sapeva Cassandra, che piena di verità non era creduta da nessuno, e, allora dal suo ordine- cosmo, impazzisce e cade nel caos. Ulisse, per rimanere nel cosmo, si fa legare per non subire il fascino del canto delle sirene, sorte avversa tocca ai suoi amici. Semel in anno licet insanire, è questa a regola del caos, distruggere per ricostruire. La nostra conoscenza è labirinto, i nostri discorsi sono le strade, un viaggio verso quei limiti che la tradizione ci ha trasmessi. Un viaggio infinito tra il sogno e la realtà, tra l’infinito e il finito. Così, come nella vita, il labirinto ci insegna che per trovare l’uscita e tornare a vivere, bisogna scegliere sempre in che direzione andare. Essere presenti a se stessi, immettersi tra le vie infinte delle opportunità. La vita, come una grande città, è fatta di tanti percorsi, come il labirinto, che dal mito alla nascita del pensiero, ci conducono a una sola direzione, l’intelligenza e la conoscenza sono indispensabili per la vita stessa.
L’Accademia è viva!