Agenzia di Sviluppo e Consorzi dell’Unione. Assolto l’ex sindaco Antonio Tumminello dalle accuse di truffa e peculato
Erano accusati di essersi appropriati di somme erogate dalla Regione all’Agenzia di Sviluppo Jonico-Peloritani e a vari consorzi collegati, utilizzandole per fini personali o per finalità del tutto estranee a quelle per le quali erano state stanziate.
Ma oggi, a cinque anni e mezzo dall’apertura del dibattimento, è arrivata per tutti una sentenza di proscioglimento. Si è infatti concluso con otto assoluzioni il processo sulla gestione dei contributi all’interno dell’Agenzia di Sviluppo Jonico-Peloritani, attivata nell’ambito della società Valli Joniche dei Peloritani Spa (costituita dall’Unione dei Comuni nel 2007 per espletare attività strumentali al sostegno e allo sviluppo economico del territorio e alla valorizzazione delle risorse e della cultura locale e chiusa nel 2016), e nei consorzi Sviluppo Economico Valli Joniche, Sviluppo tecnologia internet su banda larga e Gestione associata della tutela e della valorizzazione degli olii extravergini.
Sul banco degli imputati erano finiti l’allora sindaco di Pagliara Santi Di Bella, il collega di Castelbuono Antonio Tumminello, Andrea Ceccio di Roccalumera, Vincenzo Faraone di Palermo, Giorgio Foti di Messina, Grazia Pappalardo di Furci Siculo, Vincenza Famulari di Santa Teresa di Riva e Giuseppe Leonardi di Francavilla di Sicilia, accusati a vario titolo di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e peculato.
Lunedì 26 aprile il collegio della Seconda Sezione penale del Tribunale di Messina presieduto dal giudice Claudia Misale (a latere Rita Sergi e Maria Grazia Mandanici) ha assolto tutti con la formula “perchè il fatto non sussiste”, mentre l’accusa aveva chiesto condanne dai tre ai sei anni. A difendere gli imputati sono stati gli avvocati Giuliano Saitta, Antonio Maiorana, Ferruccio Puzzello, Alberto Gullino, Marco Passalacqua, Filippo Brianni, Carlo Mastroeni, Lori Olivo, Anna Scarcella, Carmelo Saitta e Massimo Cambria.
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