Antonio Alessandro risponde a Giovanni Noce in merito alla call Unesco

Stimatissimo Giovanni, non ho avuto modo di sentire il tuo comizio, pertanto non sono in grado di stabilire se le frasi sono state estrapolate e/o Travisate, ma a prescindere dall’ aspetto folcloristico o meno dei cuddruri fritti e della testa di turco (entrambi buonissimi che meriterebbero di essere elevati a prodotti DOP), ma questo è un altro discorso.

Leggendo (nel luogo consacrato alla lettura) a tutti noto che per pudicizia non viene citato ma che è per tanti ambito spaziale di riflessione, e rileggendo con attenzione la tua difesa dall’ arringa dell’attuale Sindaco, ho ben intuito che il problema che poni è lo sperpero dei 60 mila euro.

Riporto testualmente quanto da te dichiarato su Castelbuono Live:

“Ribadisco qui ancora una volta. Per spiegare ai cittadini come stiamo sprecando 60 mila euro di soldi pubblici. Ho detto che Castelbuono non è nelle condizioni di potere partecipare alla call dell’Unesco per le Creative Cities World of Gastronomy”.  

E Mi vengono in mente alcune riflessioni:

la prima è come ha fatto Enzo Ferrari a fare diventare la Ferrari il Brand Italiano più famoso nel mondo partendo da un’officina che faceva Trattori nemmeno buoni per le terre emiliane; semplice era un visionario.

Come lo è Domenico Dolce che partendo dal suo paese ha portato nel mondo la sua creatività anche lui un visionario.

Ma non è nemmeno il caso di scomodare personaggi altrui quando le eccellenze le abbiamo a casa nostra.

Come ha fatto Nicola Fiasconaro a diventare Cavaliere del lavoro ed insieme ai suoi fratelli fare diventare la loro azienda leader mondiale nella produzione dei lievitati e prodotti da forno, anche loro dei Visionari.

Come ha fatto Mastro Paolo Forti che “prenderà la laurea honoris causa n.d.r.”  per avere dedicato la vita intera a sperimentare i vari biscotti ad imporsi nei mercati di tutta Italia, anche lui un visionario.

Come ha Fatto il Panificio-Biscottificio Tumminello ad imporsi nei migliori negozi di nicchia di tutta Italia e non solo, forse perché Giovanni è laureato oppure perché anche lui un visionario è un bravo artigiano.

Caro Giovanni, come può l’aquila spiccare il volo se non impara a volare, chi non osa, non ha ambizione, e chi non ha ambizione non cresce, rimane mediocre, nella vita ci vuole umiltà e non sentirsi mai superiori, ma bisogna osare, non è uno spreco di denaro investire in una impresa difficile, ardua, e per questo affascinante che potrebbe dare maggiore lustro e visibilità al nostro Paese.

Questa sera vado a letto e spero di sognare che Castelbuono diventi membro Unesco Creative Cities World of Gastronomy chissà se un domani non ne saremo tutti Orgogliosi, a prescindere dalle beghe elettorali che sanno di cortile e fanno dormire ma non sognare.  

Antonio Alessandro      

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