Blufi, l’omicidio della farmacista: spunta una donna dietro la rapina
BLUFI – Potrebbe esserci stata la voglia di un futuro senza problemi economici e di una vita migliore insieme ad una donna dietro all’omicidio di Giuseppina Jacona, la farmacista di 79 anni uccisa il 22 novembre nel paese delle Madonie da Angelo Porcello, 50 anni. L’uomo, attualmente rinchiuso nel carcere Cavallacci di Termini Imerese, ha ammesso di avere accoltellato a morte la dottoressa, ma a muovere la sua mano assassina per la seconda volta – aveva scontato una pena di 19 anni per un altro omicidio – potrebbe essere stata la passione per una donna.
Una 35enne per la precisione, alla quale Porcello avrebbe lasciato un biglietto: “Amore mio ho fatto questo per te”. Il foglio con queste parole è stato trovato dai carabinieri nell’abitazione in cui il cinquantenne si trovava agli arresti domiciliari. Prima di essere condotto in carcere, quindi, Porcello avrebbe preso una penna e giustificato il suo gesto agghiacciante alla donna.
Quest’ultima, sempre in base a quanto ipotizzano gli investigatori coordinati dal pm Vincenzo Cefalo della Procura di Termini Imerese, potrebbe avere incoraggiato l’uomo, che era a conoscenza del “tesoretto” della farmacista. In due scatole di scarpe conservate in un armadio, infatti, la dottoressa Jacona custodiva 250 mila euro, obiettivo di Porcello e del suo giovane complice, Gandolfo Giampapa, 18 anni, quella sera. Forse avevano chiesto alla farmacista di condurli nel nascondiglio, al primo piano della palazzina in cui si trovava la farmacia.
Ma la donna si è opposta con tutte le sue forze e non ha permesso loro di raggiungere la scala interna che conduce all’appartamento, rimanendo uccisa con una profonda coltellata alla gola. Quello che sembrava in un primo tempo il terribile epilogo di una rapina tentata sul momento, potrebbe essere stato, quindi, un omicidio studiato da tempo. Ed è proprio questo che stanno cercando di accertare gli inquirenti, i quali stanno anche valutando la posizione della 35enne.