Castelbuonese, il 2014 è tutto da incorniciare

 

La Castelbuonese chiude il 2014 al sesto posto. Una lusinghiera posizione per il primo campionato regionale d’Eccellenza e che quindi soddisfa l’allenatore Fabio Vitale er naturalmente tutto l’ambiente granata. Soddisfatto di deve ritenere anche la dirigenza con a capo il patron Fabio Capuana.

Mister Vitale, come valuta il girone d’andata?

«Sicuramente positivo. Per una matricola assoluta come noi, che ha come obiettivo principale la salvezza, avere un buon margine sulla zona calda è confortante. Adesso ci troviamo tra le prime posizioni e la stagione è ancora lunga, ma oggi come oggi sono più che soddisfatto, anche perché stiamo affrontando un campionato competitivo sotto tanti punti di vista».

Quali sono questi aspetti?

«Oltre a quello agonistico, la società ha dovuto fare i conti con uno sforzo organizzativo enorme, ma soprattutto sconosciuto. Colgo l’occasione per ringraziare tutto lo staff dirigenziale, dal presidente Capuana al ds Vetere a tutto il resto della dirigenza, che mette passione, tempo e fa “miracoli” per far funzionare, assieme a tante altre persone, la macchina organizzativa».

Hai dei rimpianti per i punti persi?

«Il mio naturale ottimismo mi porta ad avere più speranze per il futuro. Diciamo però che un “pizzichino” di rammarico per i punti persi da fessi comunque c’è. In determinate partite abbiamo perso la cattiveria e la fame che ci ha contraddistinto come squadra e per questo nella sosta lavoreremo anche sulla mentalità».

Cosa cambia con gli arrivi di Elmaroui, Li Castri e Comparato?

«Sicuramente la rosa sarà più competitiva, quindi si alza il livello di competizione durante gli allenamenti. Un fatto che può fare solamente bene e può aiutare a migliorarci».

Adesso puntate ai play off?

«Dobbiamo pensare a una partita per volta, giocandola come se fosse sempre una finale. Ora la classifica dice che siamo da play off, ma il gruppo merita la posizione attuale. Quindi bisogna andare avanti giornata dopo giornata, con impegno ed umiltà. Per me sarebbe il raggiungimento di un sogno, non solo come allenatore, ma anche come uomo».

(LaSicilia – Giuseppe Spallino)

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