Castelbuono, 25 Aprile 1888

Forse un’intuizione ancestrale,  un’illuminazione interiore o permettetemi semplice “botta di culo”,  fatto sta che ancora oggi non  mi spiego perché in quel pomeriggio di Dicembre scrissi per la prima volta sulla stringa di ricerca di Ebay  la parola “Castelbuono”.

Da quel giorno la suddetta chiave di  ricerca è diventata per me consuetudine quasi  settimanale e capirete perché in seguito, ma torniamo a quel pomeriggio di Dicembre.

Dopo aver digitato <invio> i risultati di ricerca sullo schermo del mio PC mostravano diversi oggetti tra cui una discreta serie di cartoline d’epoca, anche di bella fattura,  ritraenti vari paesaggi di Castelbuono,   un portachiavi magnetico in plastica riportante, con tanto di cuoricino, la scritta “I LOVE CASTELBUONO”, acquistabile (lo è tuttora) alla modica cifra di 6 euro.  Inoltre anche la nostra manna era su ebay, ma mi accorsi della solita “truffetta” e cioè il venditore, mi pare un toscano,  spacciava la mannite artificiale (lo dedussi dalle foto) come fosse manna naturale, e i castelbuonesi conoscono bene la differenza che passa tra le due sostanze.

Ma il punto focale del mio discorso non è certo una filippica sulla stravagante ricerca ebay, ma piuttosto l’ultimo oggetto, dell’ultima pagina, nel luogo più improbabile del pianeta. Infatti un solo oggetto ebay, venduto da tale “thekelantanese”  si trovava alla voce venditori internazionali e precisamente  in Malesia. Incuriosito lessi la descrizione dell’oggetto che riportava testualmente:  “ITALY 1888 P.ST.CARD CASTELBUONO TO FRANCE” decisi di cliccare per approfondire, non vi nascondo con atteggiamento snob, pensando tra me e me che nessuno avrebbe mai comprato quella lettera, poiché di questo si trattava. La missiva era scritta in francese ed era indirizzata a tale Monsieur Henri Miot residente a Beaune Cote-d’or in Francia.

Forte del mio francese cominciai a leggere,  compresi che il documento doveva essere una lettera d’accompagnamento per un pacco allegato.

Trascurando alcune parole che per pigrizia non riuscivo a decifrare a causa della splendida calligrafia d’altri tempi, la mia lettura giunse alla fine e per un attimo  si fermò il respiro.

 

La lettera era firmata in calce da Francesco Minà Palumbo, come in un flashback riconobbi subito quella firma poiché avevo avuto modo di osservarla in alcuni disegni esposti nel Museo castelbuonese omonimo.  Da quel momento il documento  che pochi minuti prima era ai miei occhi insignificante, diveniva preziosissimo e mi emozionò a tal punto che lo rilessi almeno cinque volte, ora si cercando di cogliere ogni piccolo aspetto della forma e del contenuto. Mi accorsi per esempio che la lettera ed il pacco allegato partirono dall’ufficio postale di Castelbuono il 25 Aprile 1888 (non c’era ancora la festa della liberazione!)  ed arrivarono a destinazione in Francia, il 29 Aprile 1888, cioè in soli 4 giorni. L’amara constatazione fu che 124 anni fa, senza i potenti mezzi di comunicazione e di trasporto di cui disponiamo oggi, il servizio postale funzionava meglio.

 

Come qualunque castelbuonese al mio posto, decisi che quel documento straordinario partito da Castelbuonono, arrivato in Francia e poi per qualche misterioso accadimento partito per la Malesia doveva ricongiungersi alla terra di origine. Annotai la scadenza dell’asta, mancavano tre giorni, prezzo di partenza 1 euro, offerte  zero. A causa del fuso orario la scadenza dell’asta era fissata alle 3:45 del mattino, sveglia alle 3:15, in stato di sonnolenza e con mano tremante accendo il PC, mi accorgo di due o tre nuove offerte, ho paura che qualcuno mi possa precedere,  ci siamo mancano due minuti, ad un minuto dalla fine faccio la  mia offerta, una cifra abbastanza alta, superai le piccole offerte precedenti, evidentemente erano state fatte il giorno prima, aggiudicandomi l’oggetto per un pugno di euro spese di spedizione comprese.   Quindici giorni dopo, direttamente dalla Malesia, dopo 124 anni la suddetta lettera ritornò a Castelbuono.

Di seguito le foto del documento e la traduzione del testo


Signor Miot*, le invio il pacco postale contenente gli insetti, le conchiglie terrestri e marine, che voi desideravate. In alcune schede  sono riportate le informazioni, la provenienza, la pericolosità, osservatele attentamente. Ho inviato gli insetti, le conchiglie mi sono state fornite da un mio amico, il quale ha il desiderio di avere in cambio qualche libro di Entomologia** o di Storia Naturale.

Argonauta Argo*** le prometto appresso
la rispetto, ed auguro buona salute
Suo
Francesco Minà Palumbo

NOTE
*Henry Miot è un Giudice, Entomologo Francese, la corrispondenza con Minà Palumbo  è riportata tra gli annali del Museo Francesco Minà Palumbo
** L’entomologia è la scienza che studia gli insetti
***Argonauta Argo è  un mollusco cefalopode dell’ordine degli Ottopodi

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