Castelbuono, furto d’acqua a Gonato, scagionato imprenditore. Indagato il sindaco Cicero

Da accusatore ad accusato. Si ribalta la posizione del sindaco Mario Cicero che dopo aver denunciato un presunto furto d’acqua, adesso è indagato. L’accusa era di avere attinto dalla sorgente comunale l’acqua per diramarla nelle tubature della Masseria Rocca di Gonato. Il tutto senza pagare un euro di canone alle casse pubbliche. Una pesante calunnia che è stata smontata dalle indagini difensive dell’avvocato Giuseppe Minà, la cui memoria è stata determinante per mettere la parola fine all’inchiesta giudiziaria che vedeva indagato Pietro Failla nella qualità di rappresentante legale del noto agriturismo di Castelbuono per furto di acqua aggravato. Infatti il giudice per le indagini preliminari Stefania Gallì ha accolto la richiesta di archiviazione del pm Paolo Napolitano.

L’indagine nasceva da un sopralluogo effettuato dai vigili urbani la mattina del 30 ottobre 2017 su disposizione del sindaco Mario Cicero. Sul posto era stato riscontrato, secondo quanto rilevava il comandante della polizia municipale Salvatore Failla, che l’azienda agricola «si approvvigiona di risorsa idrica direttamente dalla sorgente Gonato ed in assenza di misuratore idrico». Da qui la denuncia alla Procura di Termini Imerese per furto di acqua.

Nelle motivazioni emerge che l’agriturismo attingeva dalla sorgente comunale da sempre poiché era ubicata all’interno della Masseria, pertanto nel tempo aveva acquisito determinati diritti. Insomma, per la legge, attingendo da questa sorgente, il proprietario non ha commesso nessun reato. Anzi, trattandosi di acque demaniali ma non comunali, ci sarebbe stato un abuso quando a seguito del blitz dei vigili urbani era stata interrotta l’irrogazione di acqua verso l’azienda. Tuttavia la vicenda rimane aperta. Il proprietario Pietro Failla, dopo essere venuto a conoscenza della sua iscrizione nel registro degli indagati, aveva a sua volta denunciato alla stazione dei carabinieri di Castelbuono il sindaco Mario Cicero, in quanto avrebbe ordinato la chiusura dell’erogazione senza averne diritto. A riportare la notizia Giuseppe Spallino sul Giornale di Sicilia.

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