Cittadino di Bagheria indagato per truffa: chiusa l’indagine della Procura di Termini Imerese
La Procura della Repubblica di Termini Imerese ha recentemente chiuso le indagini nei confronti di un cittadino residente a Bagheria, esercitando l’azione penale per il reato di truffa in danno di diverse persone.
È giunta al suo epilogo, dunque, l’attività investigativa delegata alla Sezione di P.G. Aliquota Polizia di Stato nei confronti di un uomo cinquantenne bagherese, già gravato da diversi precedenti di polizia giudiziaria e arrestato anche in flagranza di reato.
L’indagine ha consentito di documentare, lungo l’arco di svariati mesi, anche attraverso un’attività di perquisizione e di analisi del materiale sequestrato, una serie di raggiri posti in essere dall’uomo che, utilizzando identità di persone inesistenti o appropriandosi di identità di persone reali, si presentava come avvocato o dottore Davide SIRAGUSANO o avv. Massimo BRUNO e, millantando un rapporto di vicinanza con esponenti politici, riusciva a far credere a numerose persone di essere nelle condizioni di assumere personale in varie cliniche private di Palermo.
Le vittime sono state indotte a versare una cospicua somma di denaro ad un’assistente dell’uomo, indicata come la dott.ssa ROMANO, come un anticipo spese della loro futura assunzione, promettendo la restituzione della somma versata con le prime mensilità dello stipendio.
La Polizia di Stato raccomanda ai cittadini di diffidare da proposte lavorative che prevedono l’anticipo di somme di denaro, soprattutto nelle modalità, evidentemente delittuose, come quelle poste in essere dal cittadino bagherese, che chiedeva alle proprie vittime di consegnare una busta contenente il denaro e i loro documenti presso agenzie di posta private.
Non è dato escludere, infine, come l’indagato possa, in attesa dell’inizio del processo, continuare nella sua attività delittuosa, millantando contatti e promettendo assunzioni, oltre che in cliniche private, anche con associazioni quale “La lega del Filo d’Oro”.
È doveroso rilevare, infine, come l’odierno indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.