Controdeduzioni sulla risposta del Sindaco all’interrogazione sull’illuminazione dei principali monumenti di Castelbuono

di Redazione · 16 Luglio 2024

(Riceviamo e pubblichiamo)

Egregio Sig. Sindaco,

in merito alla Sua risposta, alla nota dell’assessore Guarcello e a quanto scrive la ditta Rilux, ci limitiamo a segnalare alcuni importanti aspetti:

I lavori sono stati eseguiti senza l’esistenza preliminare di una relazione tecnica o di un progetto (vedi nota dell’assessore Guarcello). È stata chiesta una relazione alla Rilux in data 25/05/2024, cioè a lavori eseguiti e dopo la nostra visita all’ufficio tecnico e al segretario generale avvenuta in data 22/05/2024, data che abbiamo indicato nella nostra interrogazione.
In assenza di uno studio preparatorio, conseguentemente, è risultato inevitabile riscontrare “anomalie nell’illuminazione sostituita, tra cui disturbi visivi per i passanti e i residenti di alcune abitazioni vicine all’istallazione, nonchè mancanza di uniformità nell’illuminazione dei monumenti a causa del tipo di luce utilizzata per illuminare i siti” (vedi risposta del Sindaco).
Senza un progetto o una relazione tecnica, ovviamente, non è stato chiesto nessun parere alla Soprintendenza. Nel merito l’assessore Guarcello scrive: “non credo che si sia chiesto parere alla Soprintendenza ogni qualvolta si sia sostituita una lampada da SAP a LED”. In realtà gli interventi hanno variato il livello di illuminamento dei monumenti e il tipo di luce (vedi punto 4). Ricordiamo che alla Soprintendenza vanno chieste le “Autorizzazioni per l’esecuzione di opere e lavori di qualunque genere sui beni culturali.”
Nella relazione postuma della Rilux, a firma dell’Arch. Filippa Lidia Lo Gerfo, viene precisato che “Premesso che la richiesta nasce per la sostituzione dei fari esterni, per illuminazione urbana e non artistica, la fornitura si è basata solo esclusivamente sulla comparazione dei nuovi apparecchi sui precedenti, al fine di apportare miglioria più sostenibile sull’impatto ambientale e soprattutto sui consumi legati alla componente energetica” e ancora “I proiettori scelti, per l’illuminazione degli spazi urbani… finalizzato all’abbattimento dei costi dell’energia elettrica”. In altre parole l’intervento è stato affrontato come un intervento di semplice illuminazione urbana ponendo attenzione alla riduzione dei consumi energetici, non tenendo conto, invece, che si trattava dei principali monumenti di Castelbuono.
Sempre nella relazione Rilux viene scritto che “la scelta di utilizzare dei moduli led con temperatura di colore 3000 °K nasce dall’esigenza di omogeneizzare le emissioni luminose su tutte le zone del territorio coinvolte”. Questa affermazione, oltre a confermare che non si è tenuto conto che l’oggetto degli interventi erano i monumenti, appare non pertinente in quanto la quasi totalità dell’illuminazione pubblica di Castelbuono, compreso le lampade sostituite, è fatta con lampade SAP con luce emessa bianca calda tendente al giallo con temperatura di colore tra 2.000-2.500 K.
Poiché secondo Rilux si trattava di spazi urbani si dovevano rispettare le norme UNI 11248 e UNI 1320-2-3-4, aspetto che non viene chiarito.
Non essendoci un progetto o una relazione tecnica preliminare non è stato eseguito alcun collaudo.
L’intervento è stato eseguito senza interessare l’ufficio tecnico che non solo avrebbe portato a scelte più ragionate ma è per norma deputato all’esercizio dell’attività amministrativa su indicazioni della parte politica. Ancora una volta si assiste al capovolgimento delle norme che attribuiscono la regolare azione amministrativa agli uffici (art. 107 D. Lgs. 267/2000) e che sanciscono la demarcazione tra le funzioni dell’organo politico e quelle dei dirigenti di settore a cui sono attribuite le funzioni di gestione amministrativa. Questo modo di agire, come più volte segnalato, rischia di far cadere la conformità delle procedure ai principi di buon andamento e imparzialità della Pubblica Amministrazione.