Costituente: l’amministrazione si accanisce con i cittadini per due volte di fila


(Riceviamo e pubblichiamo)

Durante la campagna elettorale del 2017, la compagine che ci amministra faceva della riduzione delle tasse e del sostegno alle imprese e ai cittadini la sua bandiera. A distanza di quattro anni assistiamo allibiti a un duplice colpo a danno delle nostre tasche. Da un lato la notizia secondo la quale il Comune di Castelbuono risulta inserito dell’elenco dei comuni decaduti dalle “Misure di sostegno all’emergenza socio-assistenziale da COVID-19 del POC SICILIA 2014/2020”, con una perdita di 120.666,00 euro, ossigeno per chi ha pagato un prezzo elevato alla pandemia, dall’altro la votazione in Consiglio comunale, il 31 luglio scorso, dell’aumento del 6,25 % delle tariffe della tassa sui rifiuti 2021. Due mazzate sui cittadini castelbuonesi a distanza di pochi giorni.


La Costituente per la Castelbuono di domani ritiene gravissimo quanto successo perché si ha l’impressione che, in entrambi i casi, a determinare le scelte sia stata una grave incompetenza.
Per beneficiare degli aiuti COVID, ai Comuni veniva richiesta la manifestazione d’interesse a ricevere la quota POC attraverso la restituzione di un’apposita scheda a firma del Sindaco. Il nostro Comune risulta decaduto dal beneficio per non avere inviato la scheda a firma del Sindaco. Cosa è successo? Si sono dimenticati della scadenza? Non ne sapevano nulla? Il Sindaco deve dare le doverose risposte perché ci sono cittadini che non dormono sonni tranquilli pensando a come arrivare a fine mese. E gli aiuti erano “destinati all’assistenza alimentare a favore delle famiglie disagiate… per sostenere i nuclei familiari che versano in condizioni disagiate e che non possono fare fronte con risorse proprie ad esigenze primarie”.


Ma non è tutto. A due giorni di distanza dall’approvazione della riduzione dell’8% della TARI a Cefalù, l’Assessore Prestianni portava all’approvazione del Consiglio l’aumento del 6,25 % della nostra TARI, spacciandolo per un atto di responsabilità nei confronti della futura amministrazione che, senza questo suo gesto magnanimo, non troverebbe la copertura dei costi del servizio con la conseguenza di “tariffe ballerine”. Insomma argomentazioni da caffè. Perché a Cefalù la tariffa è scesa mentre da noi è salita? Scopriamo con disappunto che a Castelbuono non è stato detratto, dai costi del servizio, l’importo relativo all’accertamento dell’evasione, somme che vanno invece conteggiate in quanto già incassate. A nulla è valso il rinvio della seduta per mancanza del numero legale determinato dall’abbandono della seduta da parte dei consiglieri di Castelbuono in comune. I Democratici per Castelbuono non si sono certo arresi e nel Consiglio del giorno dopo hanno approvato l’aumento.


La nostra valutazione è di due ordini diversi.
Uno: ci viene detto che i costi del servizio sono oggettivamente aumentati a causa del conferimento in discariche private ma di contro si può affermare con certezza che nulla è stato fatto in quattro anni per valorizzare i rifiuti che, se correttamente differenziati, diventano una risorsa che i consorzi di filiera pagano bene. Un investimento in tal senso avrebbe sicuramente portato nelle casse del comune delle entrate che avrebbero potuto bilanciare le maggiori uscite. Ma, si sa, per creare percorsi di economia circolare ci vuole quella preparazione che non si acquista nei centri commerciali ma “rubando la cultura sui libri” (sigh!!!).


Due: l’Assessore Prestianni ha affermato che le somme già incassate con il recupero dell’evasione non sono state detratte dai costi perché avrebbero dovuto chiedere un’ulteriore deroga, cosa impossibile viste le scadenze. E, visto che non si arrivava e non si superava il massimo tariffario, l’amministrazione ha ritenuto di poterci regalare questo aumento. Quindi l’errore è stato a monte nel non conteggiare le somme recuperate o, se si vuole pensare male, quelle somme non sono state appositamente conteggiate per recuperare ulteriori fondi da utilizzare per scopi che oggi ancora non conosciamo ma che presto verranno fuori. Ci chiediamo inoltre il perché questa amministrazione lavori sul filo delle scadenze, indicendo ormai da tempo solo Consigli straordinari che impediscono di fatto la partecipazione democratica. Nel caso specifico, Prestianni spiega che il motivo sta nel fatto che, solo da poco, sono riusciti a ottenere la banca dati delle utenze dall’azienda che li ha gestiti dietro incarico conferito all’indomani delle elezioni e poi revocato. Un’altra perla di questa amministrazione e del suo agire alla cieca.
Intanto paghiamo a caro prezzo questa incompetenza e, ancor di più in tempi di pandemia e insicurezza economica e sociale, un’amministrazione seria che si vanta di essere al fianco dei più deboli dovrebbe aiutare i cittadini e non sottoporli a ulteriori salassi.


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