Costituente: “Perbacco, che vittima DOC!”

(Riceviamo e pubblichiamo) – Sembra proprio che al Comune non ci sia altro da fare che cercare e sistemare, per ore, documenti relativi alla brutale capitozzatura di 115 alberi del contesto urbano castelbuonese. Così scrive il sindaco, piccato, in una nota pubblica del 7 febbraio.

Brutale, ovviamente, a seconda del punto di vista. Se è quello del sindaco, infatti, stroncare alberi è… come tagliarsi i capelli, per alleggerire la chioma. E chiedere per capire ciò che non si vede, per renderne conto alla popolazione, un’azione da perditempo. Lui è ovviamente la vittima DOC di un fare dell’opposizione che non somiglia per niente al suo consolidato “praghimatismo”.

Dopo la sempre brutale azione di sopra, è seguita la vendita della legna ricavata. “Vendita”, così è scritto. Avessimo visto i mezzi di trasporto del materiale, pure noi saremmo stati in grado di stimare le migliaia di chili acquistati non si sa da quanti acquirenti per pochi spiccioli, a sfregio ulteriore dell’ambiente visto il modesto introito per le casse comunali di poco più di 2000 €, e in quel caso avremmo pianto sui poveri alberi, debellati senza autorizzazione della Soprintendenza, con qualche lacrima in meno. Invece è passato tutto l’anno 2024 tra il danno e la beffa delle vaghe risposte ciceriane.

Ora il primo cittadino biasima i consiglieri della Costituente che fanno perdere tempo a lui e agli uffici. Ma come? Non basta un clic sulla tastiera di un pc della casa comunale per avere, in pochi minuti, una di seguito all’altra, ogni informazione dettagliata e documento contabile che attengono ad azioni intraprese su beni della comunità?

Invece pare proprio che le ore trascorse a ricostruire un iter di capitozzature accanite siano di un tempo di amanuensi, di secoli fa, in cui tutto doveva essere rigorosamente scritto a mano per poi cercare, al bisogno, fogli logori in consunti registri allineati in vecchi scaffali. Mah!

Povero sindaco! Forse si è inceppato il pc, si è perso l’archivio documentale e tutto si è dovuto ricominciare da capo? Lo dica, per favore, e sarà compatito nella sua confusione. E perché poi ha la sensazione che i consiglieri interroganti sull’iter della sempre brutale capitozzatura siano ripetitivi? Può essere che la sua comunicazione fosse ingarbugliata e imprecisa come la quantità di legna venduta, che non doveva ovviamente marcire in qualche deposito (almeno questo dopo lo scempio ambientale? Può essere che il dubbio sorga più che spontaneo quando non arrivano risposte puntuali?

Ma pensiamo per un attimo al passato e al veterano ed energico consigliere Cicero: non avrebbe chiesto di rendicontare al suo sindaco ogni singolo numero dell’operazione “alberi stroncati e si salvi chi può”?

Povero sindaco, quanti capitoli di vittimismo potrà estendere nel libro che spesso annuncia sulla sua vita di longevo amministratore, nei saecula saeculorum…

Costituente per la Castelbuono di Domani

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