Dieci mila euro in casa e droga nascosta nell’ascensore. In manette pusher palermitano
I Carabinieri della Compagnia San Lorenzo hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio un 31enne, palermitano, già noto alle forze dell’ordine.
Nel corso di un servizio antidroga nel quartiere Marinella, i militari della Stazione di San Filippo Neri, con il determinante contributo di un’unità del Nucleo Cinofili di Palermo Villagrazia, hanno dapprima osservato a distanza l’indagato e, dopo aver notato la cessione dello stupefacente a diversi clienti, a loro volta segnalati alla competente Prefettura in qualità di assuntori, sono usciti allo scoperto bloccando prontamente l’uomo che, insieme alla moglie, avrebbe tentato di allontanarsi dalla propria abitazione.
La perquisizione personale e domiciliare della coppia, ha consentito di rinvenire nella loro disponibilità 10 mila euro in contanti, ritenuti provento della illecita attività di spaccio.
L’attività di ricerca all’interno dell’abitazione dei coniugi, ha permesso inoltre ai Carabinieri di trovare una chiave, ben occultata all’interno di una cassetta per gli attrezzi, utilizzata per l’apertura della porta d’emergenza dell’ascensore; è stato il fiuto del cane antidroga “Ron” che ha segnalato ai militari un involucro contente 100 grammi di cocaina, nascosto sul tetto della cabina ascensore.
La moglie dell’arrestato, una 29enne, palermitana, è stata denunciata in stato di libertà per il medesimo reato.
La droga rivenuta è stata sequestrata e verrà trasmessa al Laboratorio di Analisi per le Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Palermo per gli accertamenti di rito.
L’uomo, su disposizione del Pubblico Ministero, è stato condotto presso la casa circondariale competente, in attesa dell’udienza di convalida.
L’arresto è stato convalidato e il Giudice per le Indagini Preliminari che confermato la custodia cautelare in carcere del 31enne.
È doveroso rilevare che l’odierno indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.