Diffondono foto intime di una minorenne nel palermitano, nei guai diversi coetanei

Con un paio di tap sugli smartphone e tramite Whatsapp quelle foto, che ritraevano scene sessualmente esplicite, avevano rapidamente il giro sul web. La protagonista era una ragazzina di appena 14 anni. L’intervento delle forze dell’ordine però ha permesso di sequestrare rapidamente i cellulari di alcuni coetanei e interrompere la diffusione di immagini che avrebbe potuto rovinare la vita della vittima.

Il caso di “revenge porn” ha colpito un comune del Palermitano che non viene reso noto per tutelare la giovanissima vittima. A indagare gli agenti di polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Termini sotto il coordinamento del pm Massimo Russo della Procura presso il Tribunale per i minorenni di Palermo che ha disposto una serie di perquisizioni per bloccare l’invio delle foto compromettenti.

A finire sotto indagini un gruppo di ragazzini. “Il reato contestato – si legge in una nota – è quello previsto dalla nuova normativa introdotta nell’agosto 2019 del 612ter del codice penale, che punisce la ‘diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti’, ovvero la condivisione pubblica di immagini intime senza il consenso dei protagonisti. L’operazione è servita a ricostruire la rete di minori che, nel territorio termitano, hanno diffuso tramite Whatsapp materiale sessualmente esplicito”.

Il fenomeno del revenge porn negli ultimi anni ha visto una crescita esponenziale degli episodi di vendetta pornografica, che talvolta hanno assunto contorni drammatici. Molti paesi, tra i quali l’Italia, hanno deciso di seguire una linea dura e adottare normative ad hoc per contrastare e perseguire il reato. In Italia non esisteva alcuna legge specifica in materia fino all’agosto 2019, quando è stato introdotto lo specifico articolo del codice penale.

“La polizia della sezione di polizia giudiziaria di Termini Imerese – si conclude in una nota – comunica che le indagini sono tutt’ora in corso per l’eventuale individuazione di altri soggetti che possono detenere illegittimamente le foto della minore e invita, in linea generale, coloro che ricevono foto sessualmente esplicite divulgate senza l’autorizzazione dell’autore a rivolgersi agli organi di polizia giudiziaria per denunciare il fatto”.
(Fonte: PalermoToday.it)

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