Diocesi di Cefalù: disposizioni per celebrazione della Settimana Santa in tempo di pandemia
A seguito e in ottemperanza del Decreto-Legge del 13 marzo 2021, n. 30: «Misure urgenti per fronteggiare la diffusione del COVID-19 e interventi di sostegno per lavoratori con figli minori in didattica a distanza o in quarantena» (GU n. 62 del 13/03/2021);
Considerata la Nota (Prot. N. 96/21) della Congregazione per il Culto divino e la disciplina dei Sacramenti, indirizzata ai Vescovi e alle Conferenze episcopali, circa le celebrazioni della Settimana Santa 2021, del 17 febbraio 2021;
Tenuto conto degli Orientamenti della Conferenza Episcopale Italiana per la Settimana Santa, del 24 febbraio 2021;
Presa visione delle indicazioni contenute nel Protocollo stipulato dalla CEI con il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro dell’Interno del 7 maggio 2020, integrato con le successive indicazioni del Comitato tecnico-scientifico;
Alla luce dei cann. 381 § 1 e 391 del Codice di Diritto Canonico;
Per la celebrazione della Settimana Santa 2021
STABILISCO
1. Che le Celebrazioni Eucaristiche continuino a svolgersi solo nelle chiese parrocchiali.
2. Si esortino i fedeli alla partecipazione di presenza alle celebrazioni liturgiche nel rispetto dei Decreti governativi riguardanti gli spostamenti sul territorio e delle misure precauzionali contenute del richiamato Protocollo.
3. «Durante i giorni di “zona rossa” si consiglia ai fedeli di avere con sé un modello di autodichiarazione (allegato 1) per velocizzare le eventuali operazioni di controllo. La Circolare del Ministero dell’Interno del 7 novembre 2020 ha precisato che i luoghi di culto dove ci si può recare per una visita o per la partecipazione a una celebrazione “dovranno ragionevolmente essere individuati fra quelli più vicini”».
4. «Durante i giorni di “zona arancione” i fedeli potranno raggiungere liberamente qualsiasi luogo sacro sito nel Comune di residenza, domicilio o abitazione».
5. Nelle preghiere dei fedeli della celebrazione Eucaristica come nelle intercessioni dei Vespri si tenga conto della situazione attuale e si introducano intenzioni particolari, sempre nel rispetto del genere letterario proprio delle intercessioni.
6. Dò facoltà ai sacerdoti di poter assicurare le celebrazioni del Giovedì Santo e del Venerdì Santo solo ed esclusivamente nel Monastero delle Clarisse in Castelbuono, dove fino a questo momento si è assicurata quotidianamente la celebrazione eucaristica.
Domenica delle Palme.
7. § 1 La Commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme sia celebrata con la seconda o la terza forma previste dal Messale Romano (cfr. Messale Romano, n. 13 e 16, p. 123), senza alcuna processione e assembramento da parte dei fedeli;
§ 2 I ministri e i fedeli tengano nelle mani il ramo d’ulivo o di palma portato con sé; in nessun modo ci sia consegna o scambio di rami.
Messa Crismale.
8. § 1 Il Presbiterio e il Diaconio si ritroveranno nella Basilica Cattedrale di Cefalù mercoledì santo, 31 marzo p.v., alle ore 18:00 per la benedizione degli oli santi degli infermi, dei catecumeni, del crisma, che serviranno per la vita liturgica della Chiesa cefaludense.
§ 2 Oltre al Clero, parteciperanno alla liturgia in Basilica: una rappresentanza di fedeli delle parrocchie della Città di Cefalù, il Coro diocesano, la Comunità del Seminario, la Commissione per il Sinodo e il Consiglio pastorale diocesano.
Giovedì Santo – «Cena del Signore».
9. §1 Sia omesso il rito della lavanda dei piedi;
§2 Al termine della celebrazione, il Santissimo Sacramento potrà essere portato come previsto dal rito, nel luogo della reposizione in una cappella della chiesa dove ci si potrà fermare in adorazione, nel rispetto delle norme per la pandemia, dell’eventuale coprifuoco ed evitando lo spostamento tra chiese al di là della propria parrocchia;
§3 Nelle parrocchie, dove si è celebrata la Messa, se non fosse possibile utilizzare uno spazio adeguato per l’adorazione, per evitare assembramenti in piccole cappelle laterali, si riponga l’Eucaristia comunque nel tabernacolo consueto e il tempo dell’adorazione sia vissuto nella navata centrale della chiesa;
§4 I parroci invitino i fedeli ad evitare di visitare le altre chiese parrocchiali.
Venerdì Santo – «Passione del Signore».
10. § 1 L’atto di adorazione alla Croce mediante il bacio sia limitato al solo Presidente della celebrazione. La Croce, o il Crocifisso, dopo la celebrazione potrà rimanere esposto nella Chiesa per la preghiera personale: tuttavia si disponga in modo tale da non consentire il bacio dei fedeli;
§ 2 Non si svolgeranno da nessuna parte e in nessuna forma le tradizionali manifestazioni esterne della religiosità popolare legate al Venerdì Santo;
§ 3 Nella Preghiera universale si introduca la seguente intenzione: “Per chi si trova in situazione di smarrimento, i malati, i defunti”. Pertanto, la X intercessione della Preghiera universale sarà secondo il testo qui riportato:
X. Per i tribolati
Preghiamo, fratelli carissimi,
Dio Padre onnipotente,
perché liberi il mondo dalle sofferenze del tempo presente:
allontani la pandemia, scacci la fame,
doni la pace, estingua l’odio e la violenza,
conceda salute agli ammalati,
forza e sostegno agli operatori sanitari,
speranza e conforto alle famiglie,
salvezza eterna a coloro che sono morti.
Preghiera in silenzio; poi il sacerdote dice:
Dio onnipotente ed eterno,
conforto di chi è nel dolore,
sostegno dei tribolati,
ascolta il grido dell’umanità sofferente:
salvaci dalle angustie presenti
e donaci di sentirci uniti a Cristo,
medico dei corpi e delle anime,
per sperimentare la consolazione promessa agli afflitti.
Per Cristo nostro Signore.
Veglia pasquale.
11. §1 La Celebrazione è da far iniziare in orario opportuno considerando l’ora dell’eventuale coprifuoco;
§2 La Veglia rimane invariata in tutte le sue parti;
§3 Prima dell’inizio della celebrazione alcuni volontari, dopo aver sanificato le mani, possono distribuire ai fedeli la candela che dovranno portare con sé al termine della celebrazione.
Pasqua del Signore.
12. I Parroci “orientino” i fedeli a una presenza ben distribuita nelle celebrazioni.
13. Siano rispettate ancor più scrupolosamente e tassativamente le norme circa il numero dei fedeli che possono essere ospitati nelle chiese, il distanziamento sociale, l’igienizzazione delle mani, l’uso della mascherina e l’igienizzazione e areazione degli ambienti.
Assoluzione dei peccati in situazioni particolari.
Fermo restando il Decreto del 24/03/2020 (Reg. Atti Can., n. 169), di seguito sono riportate alcune indicazioni circa l’assoluzione dei peccati in situazioni particolari, tenuto conto della Nota della Penitenzieria Apostolica circa il Sacramento della Riconciliazione nell’attuale situazione di Pandemia del 19/03/2020.
Sarà più difficile per molti quest’anno accostarsi come di consueto al sacramento della confessione prima di Pasqua. Tuttavia nella misura del possibile, con gli accorgimenti prescritti (spazio aperto, distanza di almeno un metro, ricorso alla mascherina) sarà cosa buona e lodevole per chi può accostarsi alla confessione sacramentale.
Qualora non sia possibile ricorrere all’assoluzione sacramentale, si ricorda a tutti la Dottrina generale per la quale, nell’impossibilità di accostarsi al confessore, anche il solo proposito di ricevere appena possibile l’assoluzione sacramentale, accompagnato da una preghiera di pentimento (il Confesso a Dio onnipotente, l’Atto di dolore, l’invocazione Agnello di Dio che togli i peccati del mondo abbi pietà di me) ottiene il perdono dei peccati commessi, anche gravi, e la riconciliazione con Dio (cfr. CCC 1452).
Pellegrini verso la luce di Pasqua.
Incamminati verso la Pasqua, imploriamo con Papa Francesco «misericordia per l’umanità duramente provata dalla pandemia di coronavirus […] Preghiamo per i malati e le loro famiglie; per gli operatori sanitari e quanti li aiutano; per le autorità, le forze dell’ordine e i volontari; per i ministri delle nostre comunità» (Francesco, 25 marzo 2020).
Siamo tutti invitati, in questo tempo di crisi, a vivere anche la liturgia con sobrietà, con uno stile semplice ed essenziale.
Cefalù, dal Palazzo Vescovile, 20 marzo 2021.
✠ Giuseppe Marciante
Vescovo di Cefalù