Docenti di Castelbuono e delle Madonie esiliati al nord dal piano di mobilità Renzi. Bocciatura dei giudici del lavoro e del TAR Lazio

Docenti di Castelbuono e delle Madonie esiliati al nord dal piano di mobilità Renzi – condotta illegittima del Miur bocciata dai giudici del lavoro ed in ultimo dal TAR lazio –  lo studio legale Fasano riporta a casa i docenti immotivatamente allontanati da familiari ed affetti

Nel 2016 abbiamo assistito al calpestio incurante, della dignità di migliaia di docenti, uomini e donne, costretti a subire il peso del do ut des di accordi statali e sindacali.
Ciò ha determinato una grave disfatta: sono trapassati a miglior vita i diritti costituzionali ed è risorta, in modo prepotente ma goffo, l’illegittimità.

Tutti i docenti del SUD trasferiti al NORD hanno una caratteristica curriculare ben precisa: l’assunzione è stata avviata in relazione al pacchetto curriculare e professionale di ciascuno e, principalmente, mediante il computo dei punteggi e dell’anzianità di servizio pre ruolo maturata.

Ma per molti così non è stato, considerato che docenti con punteggi inferiori ed esperienza professionale MINORE, sono stati superati da colleghi che non presentavano nemmeno un giorno di esperienza nella scuola.

Da qui la violazione delle norme contemplate nel Testo Unico in materia scolastica  e del violato il principio, generale ed inderogabile, di scorrimento della graduatoria in tema di mobilità, non rispettando l’ordine degli ambiti territoriali indicati nella domanda di trasferimento, prodotta dal ricorrente – tale condotta amministrativa concretizza una violazione dei principi di imparzialità e buon andamento della p.a. (art. 97 cost.), oltre che dell’art. 1, comma 108, l. n. 107/2015, dell’art. 6 ccnl mobilità scuola del 8.4.2016, e dell’o.m. n. 241/2016, nonché dell’art. 28, comma 1, d.p.r. n. 487/1994. Detto principio, invero, vincolava l’amministrazione.

Si palesa che tale differenziazione non trova alcun addentellato nel testo della legge n. 107/2015 e appare contrastare con ragioni di uguaglianza, di merito e di anzianità di servizio, giungendo l’applicazione delle stesse ad evidente incongruenze (essenzialmente, docenti con punteggi assai bassi, in quanto spesso neolaureati o comunque con pochissima esperienza sul campo, hanno superato docenti collocati da anni ed anni nelle G.A.E. e con punteggi doppi e anche tripli rispetto ai primi.

Coniare una mobilità interprovinciale preferenziale in favore di determinate categorie di docenti è stato uno tiro mancino al principio di meritocrazia.
Questi i principi di diritto che dall’anno 2016 ad oggi,  hanno spinto lo studio legale Fasano di Palermo, con sede anche a Castelbuono, di avviare una serie di ricorsi a cascata su ambito nazionale al fine di sconfessare l’immotivato operato del MIUR.

E i risultati non sono tardati ad arrivare.

Dal 2016 ad oggi sono circa una cinquantina (8 castelbuonesi) i docenti che grazie alla strategia difensiva legale applicata dagli avvocati Angela Maria e Stefania Fasano sono ritornati a casa con consacrazione definitiva del PRINCIPIO DI MERITOCRAZIA CURRICULARE.

Non solo. In data 18 luglio 2018 lo studio FASANO ha ottenuto una storica vittoria a livello nazionale che potrà essere utilizzata quale precedente per tantissimi altri docenti.

Il TAR Lazio, sezione terza bis, su ricorso dello studio legale Fasano, ha riconosciuto il diritto dei ricorrenti all’interno computo del servizio pre RUOLO PARITARIO nelle graduatorie di mobilità.

Un successo in termini di corretta applicazione del diritto che ha visto sconfitto il MIUR su una questione dibattuta da molti anni e che oggi ha avuto definitiva consacrazione.
Finalmente grazie a questo ricorso migliaia di docenti cui era stata cancellata la pregressa esperienza curriculare e professionale hanno ottenuto giustizia con un provvedimento “storico”.
Il principio di meritocrazia ha trionfato.
Lo Stato adesso sarà condannato al computo del pre ruolo PARITARIO ai fini della ricostruzione di carriera e della mobilità.
Soddisfatta di questo importante successo nazionale l’avvocato Angela Maria Fasano.

La mobilità docenti, così come plasmata  – evidenzia il legale – è stato un grave vituperio giuridico frutto di un sistema di governo che ha giocato, si spera inconsapevolmente, al fanta diritto con i cittadini in buona fede. Con i diritti, pur tuttavia, non si gioca. Con i diritti si deve fare solo una cosa: marciare e non già claudicare. Fino a quando i nostri governanti non capiranno questo elementare concetto, saremo distanti anni luce dal concetto di Stato di Diritto.

Conclude così l’avvocato Fasano: I diritti, belli, splendenti e sacrosanti dei docenti sono stati annientati dal patto amministrativo sindacale. Si, avete capito bene: i diritti sono bellissimi e non possono essere affievoliti dal cattivo di turno che cogita solo sul proprio tornaconto. I diritti, invero, occorre farli esplodere in tutto il loro splendore. Perché i diritti sono di tutti e non per pochi. Noi vogliamo mettere sotto le luci della ribalta I DIRITTI, troppo spesso calpestati, annullati, frullati e miscelati dalla grave incompetenza di chi – in teoria –  dovrebbe aver piena contezza della legislazione in materia di diritto scolastico nazionale e, soprattutto, comunitaria.

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