E’ il giorno dell’ospedale di Cefalù: sarà declassato? L’editoriale del direttore di Cefalunews

E’ il giorno dell’ospedale: sarà declassato?

Quando la politica ha fretta nasconde sempre qualcosa. Cosa si nasconde dietro la fretta del dovere approvare la bozza di statuto nella nuova fondazione?

mario macalusoSarà discusso stasera, dai consiglieri comunali, lo statuto della nuova fondazione «Istituto G. Giglio di Cefalù» che dovrà gestire l’ospedale cefaludese. Ai venti consiglieri comunali di Cefalù è chiesto di approvare lo schema del nuovo statuto e di dare la delega al sindaco per la sottoscrizione dell’atto pubblico. Una bella responsabilità che credo i consiglieri non possono e non devono assumersi se non hanno davvero il quadro chiaro della situazione. Sono tre le domande che poniamo.

1. Che ne sarà dell’Ospedale Giglio? Con l’uscita del san Raffaele di Milano l’ospedale di Cefalù non è più un centro di eccellenza. Quando nel 2012, dopo l’uscita del san Raffaele, l’allora sottosegretario alla salute, Elio Cardinale, parlava dell’ospedale di Cefalù come di una «cittadella della salute», grazie all’integrazione con l’Ismett di Palermo, si pensava che per il Giglio ci potesse ancora essere un futuro. In realtà oggi, leggendo la bozza di statuto della nuova fondazione, sembra che il futuro dell’ospedale di Cefalù è seriamente a rischio. Lo avevano capito, già nel 2012, alcuni medici che, lavorando tra le sue corsie, senza esitazione lasciarono il nosocomio. Oggi si apprende ufficialmente che non sarà un partner importante della sanità nazionale a gestire il Giglio di Cefalù, come si diceva, ma saranno insieme gli ospedali di Palermo. A questo punto una domanda s’impone: che ne sarà dell’Ospedale di Cefalù? Non si sta correndo il rischio di farne solo una piccola succursale della sanità del capoluogo che già vive fra moltissimi problemi? Non si sta correndo il rischio di declassare l’ospedale cefaludese per farlo scomparire quanto prima?

2. Ospedale di Cefalù: sede per poltrone politiche? L’arrivo nel 2003 del San Raffaele a Cefalù ha visto lavorare ai vertici della Fondazione personalità come Veronesi e Cittadini. Oggi si apprende che, nella nuova fondazione, il presidente sarà nominato dal Governatore della Regione. Non c’è il rischio di politicizzare l’ospedale cefaludese? In questo modo non si corre il rischio di penalizzare la sanità cefaludese? Così facendo non si sta trasformando l’ospedale di Cefalù in una delle tanti sedi siciliane dove collocare poltrone per quanti vivono all’ombra di alcuni politici? Ma se così è, quanti anni di vita potrà vivere ancora l’ospedale Giglio?

3. Ospedale di Cefalù: perchè tanta fretta? Dal giorno che il san Raffaele ha lasciato l’ospedale di Cefalù a quello nel quale è stata trasmessa la bozza di statuto della nuova fondazione sono trascorsi quasi mille giorni. Sono stati giorni di silenzio nei quali nulla si è detto sulla sorte dell’ospedale cefaludese. Adesso, con l’approvazione della nuova bozza di statuto, è arrivata una certa fretta. Quando la politica ha fretta, in genere, nasconde sempre qualcosa. Cosa si nasconde dietro la fretta del dovere approvare la bozza di statuto nella nuova fondazione? Ai cefaludesi, e a quanti vivono nel bacino in cui gravita l’ospedale, sembra si stia togliendo la possibilità di dire la propria sul futuro del Giglio. Tutto questo non può e non deve accadere. Le forze sociali, politiche e sindacali del territorio dovrebbero rompere il silenzio e cominciare a dire la propria. Dovrebbero dire una parola di verità le comunità parrocchiali in nome e per conto di quei tanti poveri che ci sono nel territorio. L’indifferenza sociale per le sorti dell’ospedale, a cui stiamo assistendo, è davvero preoccupante. L’ospedale è anzitutto del territorio madonita. Non si possono consentire scelte politiche che mirano a tenerlo lontano dai cittadini. Per questo, prima di approvare il nuovo statuto, i consiglieri farebbero bene ad aprire nel territorio un dibattito pubblico sul futuro dell’ospedale Giglio. Un dibattito che dovrà coinvolgere i sindaci e i consigli comunali dei paesi che fanno parte del distretto sanitario cefaludese.

Cefalù e i suoi consiglieri comunali, oggi, non hanno alcun diritto di decidere da soli sul futuro dell’ospedale Giglio. Questa scelta, oggi più che mai, appartiene al territorio madonita che già soffre per quanto è accaduto, e accade, con l’ospedale di Petralia Sottana.

Fonte: www.cefalunews.net – di Mario Macaluso

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