“Ehi, cusà vi criditi……..ci siamo anche noi” – un pensierino da parte del Gruppo 2001

A volte la sorte ria impedisce di fare ciò che si vorrebbe, come si vorrebbe: è il caso di questo 2019, segnato da eventi che hanno toccato profondamente la sfera del nostro intimo sentire, impedendoci di testimoniare con la maschera consueta, l’affetto che nutriamo verso il Carnevale e quei castelbuonesi che ci seguono con trasporto sincero.

Ma data la perenne validità dell’antico adagio un putìenni manciari carni … sursi bruodi, ci siamo detti: anche a distanza, anche lontani dal nostro diletto pubblico e dai luoghi che ci sono congeniali, anche ppi supicchiaria, qualcosa dobbiamo fare. Non è la stessa cosa ma è sempri na cosa. Tenendo conto del fatto che anche voi senza di noi ppi cannilivari un putiti stari, abbiamo pensato di fare un omaggio a tutti (anche a quelli che non apprezzano, ma fa niente perché noi siamo buoni) mettendo “on-lain” i video delle due ultime maschere: quella rappresentata nel 2017 “Cu acchiana acchiana, a nuatri chi nn’ani a fari?” (e difatti così è stato) e quella del 2018 “Si maritau Rosa, Sariddra e Puppineddra”. Modestamente, due ottime rappresentazioni satiriche, senza alcun dubbio. Chi non le avesse viste ha l’opportunità di recuperare, chi le avesse già viste ha l’opportunità di rivederle, ché, tanto, danni un ci nni fa (video in fondo all’articolo).

Per avere il prodotto finito alla scadenza prefissata del sabato di carnevale, abbiamo letteralmente misu ô ccippi il nostro magico e proverbiale specialista dei montaggi video, Peppe Cucco: magico perché la sua bravura è indiscutibile (riuscendo talvolta a soddisfare finanche Massimo che, notoriamente, unn’è culi d’un pannizzi); proverbiale perché nel rispettare gli appuntamenti fissati ha la nota “problematicità” genetica Scaluneddra.

Per riuscire a fargli mèttiri a via di Ddìa prima che scattasse il fuori tempo massimo (aggettivo e nome proprio nello stesso tempo), abbiamo dovuto mutuare una tecnica largamente in uso presso un nostro grande amico e, contemporaneamente, altissimo prelato castelbuonese dei nostri giorni (di cui non divulghiamo il nome per rispetto della privacy ma diciamo soltanto che è devotissimo a Sant’Anna). Sulla base di questa tecnica Peppe fu accutturati a fuocu ‘i sutta (Massimo u ngranciava con solleciti verbali di notevole ampiezza d’onda che hanno fatto entrare in risonanza le membrane dei timpani del povero Peppe) e fuocu ‘i supra (Paolo che ha blandito Peppe frequentemente con paroline dolci e suadenti, colpendolo prima nella sfera emozionale e quindi, per la frequenza di intervento, in altre sfere poste un po’ più in basso). In tutto ciò il suo consuocero Enzo Cucco e l’altro ncucchia viddricu di Enzo Meli lo assistettero amorevolmente a via di bagnola d’acqua càvira e di impacchi a base di pani cùottu. Il risultato è stato eccellente: ciò che non è non si è potuto avere in quasi due anni, siamo riusciti ad ottenerlo in meno di due giorni.

Così, a partire da questo pomeriggio di sabato 2 marzo, potremo essere presenti in esclusiva direttamente a casa vostra (vidi sorti di prìeu purritu….), mentre siete comodamente spaparanzati sul divano a nfurnari testa i turcu e risu ntaanu. Quest’anno presenti solo con il pensiero invece che ‘con il pensiero e le azioni’ perché è certo che, per quante avversità possano provarci, noi “Non cresceremo mai”. Un abbraccio e auspici di grandi risate dal vostro Gruppo 2001.

 

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