Fatti curare! Storie di donne. Come la narrazione delle nostre vite può diventare patrimonio condiviso
Progetto performativo on line di Paola Gaggiotti
a cura di Maria Rosa Sossai
Quarto incontro in diretta streaming
sulla pagina Facebook del Museo Civico di Castelbuono
venerdì 26 marzo 2021 ore 18.00
Il Museo Civico di Castelbuono continua l’esplorazione dell’esercizio del bene comune negli ambiti del linguaggio e delle relazioni interpersonali proponendo un ciclo di eventi performativi on line dal titolo Fatti Curare! dell’artista Paola Gaggiotti.
Al quinto appuntamento di venerdì 26 marzo alle ore 18.00, parteciperanno la curatrice Maria Rosa Sossai, le artiste Paola Gaggiotti, Gloria Capoani, Luca Farinelli, Rebecca Mari, Gaia Michela Russo.
IL PROGETTO
Fatti Curare! indaga i molteplici aspetti della violenza morale e quella soglia, spesso impalpabile, che viene violata nel momento in cui la vittima di tale violenza inizia a percepire il senso di pericolo. Il ciclo di azioni si sta svolgendo in collaborazione con il progetto di residenze d’artista Vanessa Cardui e alcune delle più vivaci realtà associative di Castelbuono – l’Associazione Amici del Museo, l’Accademia dei Curiosi, l’Associazione Sant’Anna, l’Associazione Manualmente, il Centro Polis, La Biblioteca “Antonio Castelli”, l’Associazione Ceres, lo sportello antiviolenza Co.tu.Le.Vi e altre realtà italiane e straniere che si uniranno.
Così scrive l’artista: “Ogni volta che mi sono ritrovata a raccontare delle molestie morali che ho subito nella vita ho dovuto rispondere alla domanda: – Ma tu cosa hai fatto per provocarle? – NIENTE, sono una vittima! Le vittime di violenza sottile spesso cadono nel silenzio perché private delle energie necessarie per rispondere a una lunga serie di velate accuse di responsabilità.
L’arte non è una valvola di sfogo per le donne che subiscono violenza morale ma piuttosto una forma di empowerment, ovvero di controllo consapevole della propria vita.
Fatti curare! In queste parole si legge la duplice attitudine degli uomini e delle donne verso i loro simili: la cura e l’ostilità, dato che questo genere di violenza si consuma negli ambienti che più ci dovrebbero far sentire protette come la casa e il posto di lavoro.
Attraverso un processo di condivisione e di ascolto, il progetto utilizza le metodologie dell’arte per rappresentare ciò che raramente viene raccontato. Le immagini e le parole delle donne che saranno coinvolte daranno forma e concretezza a un dramma che, normalmente, si pensa alberghi solo nella testa di chi viene chiamata pazza dal suo persecutore.
Nel quinto appuntamento cinque disegni di Paola Gaggiotti, abitati e animati dagli avatar di Gloria Capoani, Luca Farinelli, Rebecca Mari, Gaia Michela Russo compongono la video animazione Fantasmagoria. Ogni paesaggio animato è una risposta diversa all’appello lanciato dal progetto Fatti curare! L’esplorazione degli spazi disegnati da Paola mette in atto un processo di condivisione che aggiunge un senso compiuto a vicinanze e lontananze e permette di stare insieme virtualmente. Il disegno, la più antica forma espressiva umana, si anima, seguendo un procedimento volutamente artigianale, come affermazione della indipendenza e della libertà espressiva di uno spazio poetico. Come in un film muto, i titoli dei disegni annunciano in sequenza la scena successiva: Ricomincia il mondo, Oltre il fosso le risaie, Non ci sono più i morti, Qui non nuotano i salmoni, Succedeva tutto qui. Le sonorità si susseguono, diverse a ogni scena, per poi sommarsi nell’ultima storia. Il video è il risultato di un processo iniziato nel precedente appuntamento e scaturito da una serie di domande su come sia possibile abitare il nostro mondo.
L’ultimo appuntamento di Fatti curare! si terrà 23 aprile 2021.
Le opere prodotte da Paola Gaggiotti insieme ad altre artiste in occasione del ciclo di incontri, saranno allestite in una mostra curata da Maria Rosa Sossai presso il Museo Civico di Castelbuono nel mese di settembre.
INFORMAZIONI
Si ringrazia Vanessa Cardui www.vanessacardui.it per avere invitato Paola Gaggiotti nell’ambito del suo progetto di residenze d’artista.