Fermo il raddoppio ferroviario. L’impresa licenzia 157 operai

Cefalù 20: perdite per oltre 116 milioni.

Cefalù 20, l’impresa impegnata nel raddoppio ferroviario Fiumetorto-Cefalù Ogliastrillo, ha annunciato 157 licenziamenti: 139 operai su 170 e 18 impiegati su 42. L’annuncio è stato dato nel corso di un incontro con i sindacati convocato per discutere la riorganizzazione della struttura impegnata nel cantiere. I licenziamenti di massa sono stati motivati con la necessità di arginare le perdite che al 30 giugno erano di 116,6 milioni di euro.

 

Proprio la gravità della situazione dell’azienda impedisce, è stato ancora spiegato, di adottare misure per fronteggiare le conseguenze, sul piano sociale, dei licenziamenti. “In un momento di grave crisi occupazionale del territorio di Termini Imerese, di Cefalù e delle Madonie – sottolinea una nota di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil – questo ulteriore salasso di forza lavoro in un’opera che è ancora in massima parte da completare non può lasciare indifferenti le coscienze”.

 

I sindacati ricordano che Cefalù 20, già nel luglio 2011, aveva avviato la procedura di riduzione del personale tentando di liberarsi di 141 lavoratori fra impiegati e operai. “Allora – sottolineano i sindacati – siamo riusciti ad evitare i licenziamenti aprendo le procedure per la cassa integrazione straordinaria. Seguiremo l’iter del nuovo licenziamento collettivo appena annunciato da Cefalù 20 scarl, e anche questa volta con la massima attenzione difenderemo i livelli occupazionali, verificando tutte le possibili alternative ai licenziamenti”.

 

Le conseguenze della crisi dell’impresa saranno molto pesanti non solo sull’occupazione ma anche sulla stesso possibilità di completare un’opera – una tratta di 20 chilometri per una spesa di 314 milioni – di fondamentale importanza. E inoltre il ricorso ad affidatari nella realizzazione dell’opera potrebbe far pesare solo sulle spalle dei lavoratori il recupero dei milioni di debiti accumulati da Cefalù 20.

 

“Ancora una volta – sottolineano ancora i sindacati – i ritardi, gli errori,le incongruenze tante volte denunciate dalle organizzazioni sindacali ricadranno su un territorio che rischia di rimanere sventrato da un’incompiuta che avrà anche mancato le promesse di occupazione senza dimenticare che la seconda tratta Cefalù-Castelbuono rischia di essere bloccata dal mancato completamento della prima”.

 

(cefaluweb.com)

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