Ferrovie, parte il progetto per una rete più “europea”. In dubbio la variante di Castelbuono

Il progetto è ambizioso: unire in treno Palermo e Catania in meno di due ore e mezzo. E per questo vengono investiti 2,5 miliardi per riportare le ferrovie siciliane a un livello “civile ed europeo”. È l’obiettivo del contratto istituzionale di sviluppo per la realizzazione della direttrice Messina-Catania-Palermo, firmato oggi.

 

Non è ancora stato deciso se e in che modo sarà realizzata la variante di una tratta interna per il collegamento rapido Castelbuono-Enna.

 

È un progetto che interessa soprattutto l’area di Cefalù: negli studi preliminari era prevista una tratta in buona parte sotterranea.Il contratto è stato sottoscritto da Barca e dal ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, dal presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e dagli ad di Ferrovie Mauro Moretti e di Rfi Michele Mario Elia. Previsti cinque macro-interventi per un totale di 14 opere, per la quali, a fronte di un costo complessivo di 5.106,1 milioni di euro, sono già disponibili 2.426 milioni.

 

Il termine ultimo per la conclusione complessiva dei lavori è il 2020.Gli interventi complessivi consentiranno di raggiungere tre risultati: una progressiva forte riduzione dei tempi di percorrenza, con un aumento della frequenza e della qualità del servizio fra le tre aree metropolitane della Sicilia; un miglioramento dell’accessibilità delle aree interne della Sicilia centrale e meridionale ai grandi centri metropolitani; una maggiore efficienza dei nodi ferroviari di Catania e Palermo.

 

“Oggi – ha spiegato Barca – la situazione del trasporto pubblico locale tra Catania e Palermo è assolutamente insufficiente. Se ne parla da anni e attendeva da tempo di essere affrontata”.

 

Soddisfatto Crocetta, che però sottolinea l’importanza di mettere in connessione il sistema ferroviario con quello aeroportuale. Ma intanto, ha ribadito, incassiamo questo risultato con il sano pragmatismo di chi fa l’amministratore. Non possiamo comunque fermarci perché il problema del raccordo con l’aeroporto di Trapani si pone immediatamente”.

Il contratto destina 383 milioni alla linea Messina-Catania, 823 alla Catania-Palermo e 1.218 a interventi tecnologici e alla realizzazione del nodo di Palermo.Nel dettaglio, sulla linea Catania-Palermo verranno raddoppiati i binari nelle tratte Bicocca-Motta-Catenanuova e Catenanuova-Raddusa-Agira allo scopo di raggiungere una velocità da 200 km all’ora. Per la tratta Raddusa-Enna-Fiumetorto è previsto uno studio di fattibilità, d’intesa con la Regione siciliana, per valutare tre soluzioni alternative: una riqualificazione della linea esistente, una variante di tracciato Enna-Pollina-Castelbuono; una variante di tracciato contigua all’asse autostradale Catania-Palermo.

Lungo la linea Messina-Catania è prevista la progettazione del raddoppio della tratta Giampilieri-Fiumefreddo mentre per il nodo di Catania verrà completato il raddoppio dei binari nella tratta che va da Catania Ognina a Catania Centrale, progettato l’interramento della Stazione centrale e realizzato il raddoppio del bivio Zurria-Catania Acquicella.

(Lavoceweb.com)

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