FIAT, asse Crocetta-sindacati per un “paracadute” sociale

Dopo un anno di chiusura e la crisi di governo alle porte, la vertenza Fiat sembrava avviata su un binario morto. I sindacati l’hanno rimessa in marcia stabilendo un asse con il presidente della Regione, Rosario Crocetta, che a mercoledì sarà a Roma per strappare un “paracadute produttivo” e garanzie sugli anmortizzatori sociali.

 

Gli operai dello stabilimento di Termini Imerese si sono concentrati oggi davanti a palazzo d’Orleans. Il presidente non era in sede, ma c’è stato un incontro con il suo staff: il capo della segreteria tecnica Stefano Polizzotto e il capo della task force regionale per l’occupazione Salvatore Cianciolo. Ha partecipato anche il senatore del Pd, Beppe Lumia.
Alla fine sono state concordate alcune iniziative. Mercoledì Crocetta volerà a Roma per rilanciare i tavoli dei Ministeri del lavoro e dello sviluppo economico sugli ammortizzatori sociali e sulla reindustrializzazione dell’ex stabilimento Fiat. Venerdì pomeriggio il governatore e i sindacati si ritroveranno per valutare gli esiti di questi incontri e confrontarsi sulle mosse che la Regione intende promuovere.

 

I sindacati hanno ribadito le loro richieste. Prima di tutto garanzie sulla cassa integrazione in deroga per il 2013 in favore dei 350 operai delle sei aziende dell’indotto e sulle scelte di politica industriale per il mantenimento dell’auto a Termini Imerese.

 

Quattro aziende su sei dell’indotto, è stato ricordato durante l’incontro, hanno avviato le procedure di licenziamento degli operai. Il 21 dicembre scadono i termini per il personale della Lear, 160 operai. “Entro quella data – dice Roberto Mastrosimone, segretario provinciale della Fiom – dobbiamo avere certezze”.

 

A Crocetta i sindacati chiedono anche di rilanciare la vertenza sul futuro industriale della fabbrica. “Per noi e’ fondamentale che si continui a puntare sull’auto”, sottolinea Mastrosimone.

 

“Non c’è tempo da perdere” avverte Vincenzo Comella della Uilm. “Occorre assicurare la cassa integrazione per evitare i licenziamenti”.

 

(lavoceweb.com)

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