Fra sobrietà e parsimonia. Dopo il sindaco, anche il Principe Consorte si dà alla satira
(Di Massimo Genchi)
Signor sindaco,
si avvicina carnevale, ho saputo che quest’anno ci saranno gruppi nuovi, addirittura uno tutto di donne, cose con le pampine, insomma. Bene! No, il Gruppo 2001 no. Non al veglione (che è una ebbrezza che lasciamo volentieri a lei) ma in generale. Niente, ci riposiamo. O forse no. Anche perché, non possiamo rendere false le verità che lei l’anno scorso ha propalato dal palco del veglione allorché ha sentito di dover partecipare al pubblico, al quale tra parentesi non gliene poteva fregare di meno, che il Gruppo 2001 non si era esibito per via di una lite fra il sottoscritto Principe consorte e un altro membro dello stesso gruppo. Quindi, visto che, secondo lei, le cose stanno così, pirchi l’amu a contrariari? Ci riposiamo. Però lei dorma lo stesso preoccupato perché, con o senza Gruppo 2001, la satira non va in letargo.
Ma poi vedo che lei gode, ha degli orgasmi irrefrenabili, venendo a sapere di alterchi, di litigi, di dissapori altrui. Veri o falsi che siano. E passa la vita a cercarli, e quando non li trova ci rimane malissimo. Era convintissimo, per esempio, che le dimissioni della consigliera della Costituente fossero dovute a una bega interna al gruppo consiliare, anzi a un litigio col capogruppo, ha fatto indagare, ha messo in moto la sua STASI, il suo KGB. Però è rimasto come un salame quando si è dovuto arrendere alla realtà che era ben diversa dalle sue costruzioni mentali.
Ma ritorniamo al carnevale. Dal momento che consiglieri, ex consiglieri, ex consiglieresse, ex assessori si esibiscono, lei giustissimamente avrà pensato: e ia cchi sugnu u cchiù mminchia???? E ieri ha pubblicato la prima maschera, quella che, secondo indiscrezioni, rappresenterà il sabato di carnevale, che di solito è niente rispetto a quella pirotecnica del martedì. Quindi la prendiamo come un acconto sui prossimi miglioramenti e attendiamo fiduciosi altre perle.
Intanto questa di ieri, già solo dal titolo, produce lo stesso effetto di quando un grande comico sale sul palco e riceve una marea di applausi senza ancora avere aperto bocca.
Il titolo è “Amministrare con parsimonia e sobrietà!”. Col punto esclamativo! Detto da lei è pericoloso, se non altro per le sonore risate che rischierebbero di far crollare il Cine Astra. Signor sindaco, si faccia consigliare dal Principe Consorte, cci a livassi ssa bbattuta di nnô copiuni. Anche perché, lei che parla di parsimonia è come Cicciolina che parla di castità: un paradosso o una contraddizione in termini, se preferisce.
Io qui non starò a fare l’elenco delle sue determine e delle delibere parsimoniose, anche perché sarebbe necessario uno spazio illimitato e una pazienza smisurata da parte di chi legge.
D’altra parte, la sua proverbiale parsimonia e le sue buone pratiche, anzi ottime, le hanno permesso di inanellare una serie di grandi successi facendole acquisire un palmarès che farebbe impallidire anche il Real Madrid. Anche se il Principe Consorte dovrebbe dire il Manchester United.
Nella maschera di sabato, che ci ha voluto anticipare, parla di nuovo del movimento politico “La Costituente per la Castelbuono di Domani” che solleva dubbi, stavolta sulla bontà dei suoi mirabili acquisti piedi-piedi di automezzi. Intanto le dico che ho apprezzato il bel passaggio dove ha voluto ricordare non la fine dell’assedio della città di Leningrado da parte dei nazisti, finito proprio il 27 gennaio 1944, né la giornata della memoria, per la quale non ha avuto tempo da perdere (e la cosa le fa onore), quanto piuttosto che nel quadriennio 1993-1997 il Prof. Angelo Ciolino era Sindaco e l’Ingegnere Prisinzano Domenico era consigliere di maggioranza. Per dire: guardate che queste minchiate di comprare macchine vecchie le abbiamo fatte anche quando c’erano i vostri amici che ora, invece, vorrebbero dare a intendere che il pidocchio ha la tosse. Signor sindaco! Ma però lei mi sopprende propria! Ma come è successo? Ma dico io, Ciolino sindaco, lei assessore milledeleghe, Prisinzano consigliere di maggioranza… Ma comi minchia s’u scurdau a Cannizzaru che in quella giunta era assessore con lei, oltre che con il di lei carissimo amico di sempre Lucio Spallino? Ma non è possibile! Non è giusto! Non è da lei! Finivi u munnu!
Nel copione, dopo la doverosa solidarietà “alla signora che ha venduta la macchina al comune” si arriva al refrain di queste settimane. L’elencazione dei nomi dei quattro consiglieri di maggioranza. Per favore pure io, nella qualità di Principe Consorte, li voglio ripetere perché capisco che si deve provare una sensazione bellissima: Cangelosi Annunziata, Prisinzano Domenico, Ippolito Maria, Lorenzo Aquilino! Aaahh, veni u cori!
Ma lei perché li elenca sempre, in ogni occasione? Rimane pure lei estasiato come me? Dicono che il suo intendimento sia quello di lanciare un messaggio subliminale urbi et orbi per dire: «guardate che sono questi quattro qua che si mettono di traverso!». Vorrebbe additarli, insomma? Noooo! Il Principe consorte non ci crede proprio che lei si mittissi a fari na cosa di chissa!!!! Sarebbe una caduta di stile da parte sua! No, no, niente, li elenca per suo sollievo dello spirito, perché solo a sentire i loro nomi s’arricrìa.
Signor sindaco, lassassi fùttiri se questi vinceranno o non vinceranno mai una elezione. Il Principe Consorte le può assicurare che non è un dramma per nessuno, questi un lavoro ce l’hanno tutti. E chissa è a minchiata, come diciamo noi Reali. No, nessun dramma. Abbiamo perso e non è successo niente. Il vero problema è se non dovesse vincere lei. Ma non per lei, si capisce! Per il paese. Anzi punto esclamativo!
Ascolti me. Io e lei ci capiamo e poi ci conosciamo tutti in paese. Io mi sono laureato in matematica e ho insegnato matematica. Lei si è laureato in sindaco e ha fatto il sindaco. A nuatri dui cchi minchia nn’ani a ddiri!!! Ma no questi, qua… un biologo che insegna matematica o astronomia, un avvocato che insegna diritto, un ingegnere che insegna matematica. Ma per favore! Una volta c’erano gli insegnanti di italiano, di scienze, di storia, di francese. Oggi ci sono gli insegnanti di ripiego. Ma che materia è il ripiego? Una materia nuova? Come educazione all’affettività? Lei lo capisce che non si capisce più niente, no? Una volta gli agrotecnici facevano gli innesti e le potature, oggi fanno i sindaci. Non c’è più, non dico sobrietà, ma neanche parsimonia! Su, signor sindaco non faccia quella faccia e sorrida! Prima di carnevale sempre ci sentiamo per farci gli auguri.