Giovane donna in arresto per gravi episodi di maltrattamenti familiari in danno del figlio minore

E’ sempre massima l’attenzione nell’attività di contrasto ai reati rientranti nel novero del cosiddetto “codice rosso”, del Dipartimento Violenza di Genere, Violenza Domestica e Tutela delle Vittime Vulnerabili, istituito presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Palermo, coadiuvato dagli organi inquirenti.

La Sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia di Stato ha tratto in arresto una giovane palermitana di 28 anni, poiché indiziata di ripetuti gravi maltrattamenti fisici, psicologici e lesioni personali perpetrati ai danni del figlio minore in tenera età.

La misura restrittiva, emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica, Dipartimento Violenza di Genere, Violenza Domestica e Tutela delle Vittime Vulnerabili, trae origine da una minuziosa e serrata attività d’indagine, condotta dal personale della Sezione della Polizia di Stato, diretta dalla Procura.

L’articolata attività investigativa è stata messa in campo senza soluzione di continuità, impegnando i poliziotti anche nelle fasce orarie serali e notturne al fine di monitorare e di prevenire possibili gravi conseguenze all’incolumità del minore vittima di violenze.

Fondamentale è stata la segnalazione da parte di persone informate sul conto del nucleo familiare interessato, che ha fatto emergere i presunti episodi di violenza ai danni del bambino.

Un contributo civile che mostra la sensibilità della comunità su questa tipologia di fatti delittuosi e che concorre ad abbattere il muro di omertà che caratterizza questi contesti sociali.

Grazie alla sempre più attenta sensibilità degli istituti scolastici al fenomeno relativo ai maltrattamenti familiari, si è rilevata di notevole importanza la collaborazione con il personale in servizio presso la scuola frequentata dal minore.

Le condotte vessatorie, poste in essere dalla madre ai danni del bambino, si sarebbero concretizzate non solo in percosse ma anche in ripetute violenze verbali e psicologiche. Non in ultimo, durante uno degli eventi più significativi, la madre, minacciando gravi conseguenze, avrebbe provato a condizionare il piccolo figlio a mentire agli insegnanti della scuola in riguardo alla natura dei graffi visibili che lei stessa gli avrebbe provocato.

Grazie alle sofisticate e moderne tecniche di investigazione, supportate dai servizi più tradizionali che si sono articolati sul territorio, i poliziotti della Sezione di Polizia Giudiziaria, sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, hanno ricostruito le frequentazioni dell’indagata, la quale esponeva il figlio a contesti sociali degradati e criminali.

Nel corso della esecuzione della misura restrittiva della libertà personale, è stato essenziale l’impiego di personale femminile della Sezione di Polizia Giudiziaria della Polizia di Stato, specializzato in reati di violenza domestica, a garanzia soprattutto del minore.

Al termine delle attività di rito e del foto-segnalamento, l’indagata è stata condotta presso la casa circondariale Pagliarelli di Palermo.

Giova precisare che la responsabilità penale delle condotte descritte sarà definita solo dopo l’emissione di una, eventuale, sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

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