Gli errori di Castelbuono nella comunicazione ai tempi del Covid-19
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A Castelbuono viviamo tempi difficili, le certezze di una normalità ormai dimenticata si sono sgretolate in poco meno di due settimane.
Ormai, il temuto Covid-19 infuria anche a Castelbuono anzi, soprattutto a Castelbuono verrebbe da sospirare.
Questo repentino cambio del quadro della situazione ci porta a delle valutazioni su come stiamo gestendo l’ingresso, la permanenza e la possibile rapida uscita dal tunnel.
Abbiamo imparato che un aspetto significativo della pandemia è rappresentato dalla comunicazione, cioè fornire corrette informazioni in maniera chiara e convincente per indirizzare tutta la popolazione verso le condotte più adeguate.
La nostra amministrazione ha sempre puntato molto sulla comunicazione, ne ha fatto un proprio cavallo di battaglia ma bisogna ammettere che qualcosa non sta andando nella direzione sperata.
Adesso che ci troviamo in mezzo al guado, qualche correttivo nel più generale senso di collaborazione bisogna pur suggerirlo nell’interesse di tutti.
Una sconfitta sul fronte Covid-19 non si traduce in una sconfitta politica ma in un caro dazio da pagare in termini di vite umane e prospettive economiche: perderemmo tutti e in modo irreparabile.
A Castelbuono ci sono al momento due universi paralleli: le notizie ufficiali e il tormento delle discussioni dei cittadini tra una telefonata, un incontro e le mille chat private che pompano vorticosamente notizie non verificate.
Per annientare l’universo delle illazioni occorrerebbe una forte azione di comunicazione ufficiale che, però, non è quello che sta avvenendo in questo momento.
Adesso, dobbiamo chiederci come mai siamo arrivati in questa situazione.
L’impressione che se ne ricava è quella di un’amministrazione che ha vissuto alla giornata, sul momento, senza alcuna ragionata riflessione sui probabili, e ormai certi, sviluppi che la pandemia Covid-19 avrebbe avuto.
Nel primo lockdown – nel quale i rischi pandemici erano molto circoscritti in Sicilia – l’amministrazione ha giustamente insistito per la massima cautela dei comportamenti da parte dei cittadini.
In estate, arriva il primo cambiamento di rotta, con una tolleranza per ogni tipo di attività a rischio di assembramento che di fatto avvenivano in maniera incontrollata.
Ha, inoltre, puntato molto sul richiamo turistico a Castelbuono con le buone intenzioni di sostenere le economie di settore.
Tuttavia, quando era chiaro per tutti l’arrivo della seconda ondata autunnale, invece di preparare per tempo se stessa e la popolazione alla migliore posizione di contenimento, ha continuato imperterrita con proclami inopportuni quali Castelbuono Covid Free, e questo fino agli inizi di novembre. Si aggiungano inoltre gli appelli al presidente Musumeci per la riapertura delle attività.
Questo è stato il canto del cigno, da quel giorno il virus si è scoperto abbondare anche nella nostra comunità, con molti cittadini molto lontani dall’idea dell’effettivo rischio che stavamo correndo soprattutto a Castelbuono.
Qui arriva il nuovo cambio di rotta della comunicazione, nel tentativo di recuperare il tempo prezioso perduto.
Nella pagina Facebook del Comune vengono ancora pubblicati post di richiamo turistico, benché ormai in zona arancione nessuno possa viaggiare, tuttavia i post sul Covid-19 sono decisamente aumentati.
Si nota invece che siamo tra i pochissimi comuni che non riescono a fornire un quadro esatto di positivi al molecolare, soggetti in attesa di riscontro al molecolare, soggetti in quarantena, in isolamento, ricoverati, deceduti, dimessi e guariti.
L’ultimo aggiornamento, peraltro molto importante, è stato prima fornito con 54 positivi e poi corretto a 58. Si dirà poca cosa, ma non ci risultano molti altri esempi di correzione dei dati ufficiali degli enti preposti.
Altre volte, la comunicazione dei dati ufficiali è stata demandata al sindaco con dirette Facebook molto seguite, che dimostrano l’apprensione vissuta dalla comunità. La diretta è uno strumento molto utilizzato da moltissimi esponenti politici nella pandemia. Ma, appunto, per parlare di pandemia, senza divagazioni su altri argomenti politici. Figuriamoci il premier Conte che discuta di ponte sullo Stretto tra una misura e l’altra prevista nel nuovo DPCM che annuncia agli italiani.
Ben vengano le dirette del sindaco, ma che siano pertinenti al tema che i cittadini vogliono sapere: il Covid-19 e magari anche senza musiche di introduzione perché il tempo è prezioso, serve sobrietà e nessun orpello.
Purtroppo non sappiamo cosa ci riservi il futuro, ma abbiamo imparato che servono buon senso e prudenza, anche e soprattutto quando ci sarà una prima decrescita dei numeri.
Castelbuono non è una comunità ristretta, per sua fortuna conserva molti intrecci economici e sociali con l’esterno che sono uno dei fattori di maggiore rischio nella pandemia. Le cronache abbondano del boom dei positivi a Castelbuono e quegli antichi proclami risuonano oggi come una beffa.
I comportamenti virtuosi da attuare ormai li conosciamo bene, quindi l’amministrazione non si lasci tentare da un secondo irresponsabile liberi tutti.
Non si faccia abbagliare dal presente, impari dal passato per illuminare il futuro.