I Frastornati ritornano in scena con la commedia brillante in tre atti “Casa Campagna”
Dopo averci tenuto compagnia, durante il lockdown, in due serate diverse tramite la messa in onda, sui loro canali social, della commedia “Pani, amuri e …tumpulati” prima e “U Figghiu Masculu” dopo, i Frastornati tornano a calcare il palcoscenico per regalare un sorriso al caloroso pubblico che ogni anno attende con ansia che si riapra il sipario.
Malgrado la situazione di emergenza e nel rispetto delle normative vigenti anti covid, la Compagnia Teatrale i Frastornati andrà in scena con la commedia brillante in tre atti “Casa Campagna” di Fabio Massimo Jacobello (riduzione, adattamento e regia a cura di Gabriele Perrini) lunedì 24 agosto, alle ore 21:00 in Piazza Castello.
Appuntamento da non perdere questo, per chi voglia trascorrere una serata in allegria. L’obiettivo è quello di far sorridere i cuori e far riflettere al tempo stesso, con un pizzico di spensieratezza e leggerezza.
SINOSSI
Per un padre di famiglia, chiamato a districarsi tra le ristrettezze economiche, le frustrazioni della vita lavorativa, i capricci della moglie, il “peso” della suocera e le continue richieste economiche dei figli nullafacenti, la vita è alquanto difficile.
Oggi, come ieri, sono tanti coloro che vivono una quotidianità in cui i grattacapi si susseguono senza sosta e il ragioniere Vincenzo Campagna, protagonista della commedia brillante in tre atti “Casa Campagna” di Fabio Jacobello, rappresenta l’emblema di tanti uomini sull’orlo di una crisi di nervi.
Ad illuminare il palcoscenico: Gabriele Perrini, Stefania Gentile, Daniele Di Vuono, Natale Di Garbo, Giulia Venturella, Luigi Marguglio, Rosalba Di Paola, Maria Rosaria Norata, Vincenzo Bertola, Pietro Guarcello, Antonio Pepe, Giuseppe Patti e Gabriele Norato.
NOTE DI REGIA
Casa Campagna, commedia brillante in tre atti di Fabio Massimo Jacobello, mette in evidenza le debolezze e i problemi quotidiani che caratterizzano la nostra società.
Con la leggerezza e il garbo della buona satira di costume e la schietta semplicità del nostro dialetto, questo lavoro mette a nudo le mancanze, i desideri reconditi e le magagne della società odierna attraverso la vicenda di una tipica famiglia medio-borghese.
La scoperta di uno spiacevole antecedente costituisce il punto di partenza per una serie di equivoci che si susseguiranno a catena e che condurranno, inevitabilmente, al più classico dei lieto fine.
La pièce propone con lieve ironia alcune figure tipiche della commedia classica arricchite tuttavia di connotati che le trasformano in personaggi di quotidiana riconoscibilità e di straordinaria attualità.
Se, comunemente, si afferma che è il più forte a prevalere sul più debole, in questa commedia, invece, pare quasi di vedere la figura di un vendicatore che si batte per tutti i torti e le ingiustizie che la classe politica ci ha fatto subire in questi anni.
Quando le necessità aumentano, l’ingegno interviene per sostenerci, inventando trovate che difficilmente avremmo avuto se il bisogno non avesse fatto da padrone.