I primi 50 anni del *Gruppo Teatro Incontro*

“Fare Teatro” a Castelbuono da 50 anni, mezzo secolo!

Se si pensa a quante settimane, mesi, ore, e poi li si traspone in quantità di volti, risate, lacrime, applausi, sogni … non è ardito per il Gruppo Teatro Incontro pensarsi volto e cuore di una comunità creativa, generosa, intelligente, solare.

Era un periodo dell’anno identico a questo, tra il 1973 che andava e il 1974 che arrivava, e alcuni giovani si incontravano e si interrogavano sul come stare insieme producendo Cultura, sul come potersi adoperare per donare occasioni di condivisione.

Allora come adesso, dopo aver attraversato – come il resto della penisola – alti e bassi, il miracolo economico e l’emigrazione; e poi le crisi e in ultimo anche una pandemia, quei giovani – con i capelli oggi un pò imbiancati, hanno accompagnato se stessi e molti di noi sulle scene fino al momento in cui scrivo. Non era scontato, non è stato facile: nell’incedere qualcuno si è fermato, qualcuno ci ha lasciato spesso attoniti, qualcuno non c’è più e mancherà sempre.

Ma ci siamo ancora, con l’idealità che ci ha resi gruppo, accomunati da quella preghiera prima dell’inizio; dal fruscio del sipario che si apre; dal rimbombo cupo dei passi sul palco in quel momento in cui non vedi niente e, se senti, senti solo il battito del tuo cuore; dal bisogno e dalla gioia di fare squadra lì davanti a tutti, dove non esiste l’io e dove ha senso solo il noi; dove ci si aiuta se la memoria cede, dove si va in soccorso se si vacilla.

La gestualità portata sulle scene, l’adattamento caricaturale, il talento naturale di taluni hanno fatto il resto continuando a garantire prove di memoria non facili, meccanismi di rappresentazione articolati, entrate uscite e trovate sceniche esilaranti!!!

Quel teatro e quel laboratorio di prove hanno significato lo sviluppo anche di una coscienza civica, dando e ricevendo, senza soluzione di continuità. Una Cultura agìta, e lo spazio teatrale quale luogo d’arte che educa, come nell’antichità.

Per questo oggi ci piace brindare ai prossimi cinquant’anni e soprattutto a loro: ai nostri pilastri, alle sentinelle di quei sogni comuni.

Ad Aldo, Ina, Michele, Elio, Rosaria, Mimmo. A Pierino. E a moltissimi altri!

Ad Antonio Mazzola, a Peppe Russo …che non ci sono più e che sono nel “per sempre”. Alla loro memoria.

E va ricordato che alcuni di noi teatralmente più giovani, e poi i giovanissimi anagraficamente, quasi tutto il gruppo di oggi, insomma, non ha mai calcato le scene di un teatro vero e nonostante ciò, per tutto questo lungo tempo trascorso, il Gruppo Teatro Incontro con resilienza ha tenuto accesa la lucina di quel sogno. Provando ovunque: negli scantinati, nelle cucine, in case private, dovunque ci fosse un tetto e spesso al freddo, ma con la certezza che sarebbero arrivati tempi migliori e che – frattanto – si stava contribuendo, in buona parte, alla consegna della tradizione al futuro.

Sappiamo oggi che per il tempo che ancora ci vorrà, ci saremo e vi ritroveremo. Questo ci restituisce la gioia a prescindere.

… E ora, in un palco metafisico, in un tempo senza tempo, per un attimo ancora immaginiamoci tutti in quel per sempre collettivo. Salgano (in ordine sparso):

Il sipario è lì fermo, sospeso: rimangono i sogni al di qua e al di là. Ma il teatro e la nostra storia ci insegnano che quei sogni non sono isolati ma sono i sogni collettivi, e non moriranno mai perché sono Storia.

@2023     Adriana Scancarello – membro del G.T.I. dal 1992

teatroincontro.com    

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