Il circolo del PD di Castelbuono interviene sul servizio di raccolta dei rifiuti

Abbiamo sentito il bisogno politico e civico di inviare al Sindaco di Castelbuono, ai Capigruppo consiliari e all’Amministratore unico della società “Castelbuono Ambiente S.r.l.” una lettera che di seguito alleghiamo.
Nella nostra comunità, da qualche settimana, è vivo il dibattito sul futuro della raccolta dei rifiuti differenziata, oggi più che mai, visto che si avvicina il termine temporale che, certamente, vedrà dei cambiamenti. Noi riteniamo opportuno che proprio questi cambiamenti trovino palese discussione nel Consiglio comunale organo in assoluto deputato a scelte cruciali per la nostra vita civica.

E’ arrivato il tempo, secondo il nostro parere, di chiedere conto di cosa sia stato fatto fin qui e quali saranno le prospettive future. Il 26 aprile 2018, il Consiglio comunale ha approvato il regolamento sul controllo analogo prevedendo a carico del Consiglio stesso controlli ex ante-indirizzo, contestuale-monitoraggio, ex post-verifica.
Cosa è stato fatto di tutto questo? Nulla.

Al contrario di quello previsto, non è chiaro quali sono le funzioni e le relative responsabilità della Castelbuono Ambiente S.r.l. e del Socio-Comune. Sembrano che ci siano interferenze ed ingerenze di quest’ultimo nella gestione che non gli competerebbero o che non sono esercitate nelle forme e nei modi prescritti. E’ previsto che sia approvato da parte del Consiglio comunale un piano economico-finanziario in funzione del servizio che si intende erogare, secondo una certa qualità, certi investimenti, certi miglioramenti. Invece, tutto ciò non è avvenuto e, quindi, i cittadini non hanno potuto beneficiare in termini di riduzione della tariffa, qualora ci fossero le condizioni. Anche se questo è un punto del programma dell’Amministrazione Comunale. E ancora, che futuro avranno le cooperative? Quale sarà la scelta che ricadrà sui lavoratori? E’ pronto il piano finanziario e industriale da parte della Castelbuono Ambiente che descriverà le azioni future?
ed altre domande le leggerete nella lettera che abbiamo inviato.
La raccolta differenziata, infatti, non può da risorsa per il nostro paese, diventare un problema così come abbiamo visto il queste ultime settimane.
Confidiamo in una risposta pubblica da parte degli organi preposti affinchè tutta la popolazione possa capire, in modo trasparente, le scelte che l’Amministrazione comunale e la Castelbuono Ambiente, si apprestano a compiere.

IL COORDINAMENTO DEL CIRCOLO

Al Sindaco
Ai capigruppo consiliare
All’amministratore unico della società
“Castelbuono Ambiente S.r.l.”

OGGETTO: servizio di raccolta dei rifiuti urbani
Il 30 settembre prossimo si avvicina e crescono le preoccupazioni sulla prospettiva del servizio di raccolta dei rifiuti urbani. Stando alle notizie che sono state diffuse, infatti, potrebbero essere operativi licenziamenti collettivi che potrebbero mettere a rischio lo svolgimento del servizio.

Il Comune e la società Castelbuono Ambiente S.r.l.: due distinti soggetti

I cittadini hanno diritto di sapere cosa pensa di fare il Comune-socio unico della Castelbuono Ambiente S.r.l. affidataria del servizio e quali iniziative intende assumere la società medesima. Abbiamo voluto tenere distinti i due soggetti proprio perchè distinti sono i compiti e diverse le responsabilità.

Una volta che il Comune ha deciso la gestione del servizio mediante una società a totale capitale comunale, appositamente costituita, la distinzione fra i diversi soggetti deve essere marcata, se si intendono perseguire quegli obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità. Altrimenti non ha avuto senso costituire la società comunale.

Invece, stando alle carenze di cui si dirà di seguito ed ascoltata la relazione resa al Consiglio comunale dall’amministratore unico lo scorso 27 giugno, la strada intrapresa non va nella giusta direzione.

L’intera questione del servizio deve essere portata all’esame del Consiglio comunale e per il suo tramite all’attenzione di tutti i cittadini, particolarmente interessati ad un efficiente servizio che li coinvolge quotidianamente.

Lo statuto della società, con il cosidetto controllo analogo, prevede che spetti al socio-Comune:

  1. il potere di direzione e controllo sulle modalità e condizioni di erogazione dei servizi, nonchè circa la gestione della società stessa;
  2. l’elaborazione e modifica degli “schemi tipo” di contratto di servizio/convenzione di gestione;
  3. l’approvazione di piani strategici e finanziari della gestione societaria;
  4. il controllo sullo stato di attuazione degli obiettivi assegnati anche sotto il profilo dell’efficacia, dell’efficienza e dell’economicità, disponendo a riguardo di poteri di supervisione, coordinamento, ispettivi;
  5. il controllo e l’approvazione sui conti annuali della società con obbligatoria rendicontazione contabile trimestrale.

A tali fini, l’organo amministrativo della società invia al socio-Comune:

  1. entro il 30 novembre di ogni anno, il piano previsionale annuale e triennale delle attività, contenente il piano industriale, il piano economico e finanziario di breve e di lungo periodo;
  2. una relazione trimestrale contenente gli elementi gestionali, economici, patrimoniali e finanziari della società;
  3. il bilancio annuale completo della relazione dell’organo amministrativo sul conseguimento degli obiettivi individuati nel piano annuale e amministrativo e la verifica degli investimenti effettuati;
  4. tutti gli atti necessari alla verifica sotto il profilo dell’efficacia, dell’efficienza e dell’economicità e sullo stato degli obiettivi risultanti dagli atti di programmazione;
  5. ogni informazione e documento relativo ad eventi straordinari.

Come se non bastasse, il 26 aprile 2018, il Consiglio comunale ha approvato il regolamento sul controllo analogo prevedendo a carico del Consiglio stesso controlli ex ante-indirizzo, contestuale-monitoraggio, ex post-verifica.

Cosa è stato fatto di tutto questo? Nulla. Non ci pare neanche che il rinnovato ufficio (comunale) ARO abbia operato nel porre in essere quanto gli compete.

Al contrario di quello previsto, non è chiaro quali sono le funzioni e le relative responsabilità della Castelbuono Ambiente S.r.l. e del Socio-Comune. Sembrano che ci siano interferenze ed ingerenze di quest’ultimo nella gestione che non gli competerebbero o che non siano esercitate nelle forme e nei modi prescritti.

Non è un approccio formalistico o di mero adempimento che chiediamo, ma una questione di metodo, oltre che di legalità. Di metodo, perchè nella gestione di un servizio complesso quale è quello della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, la buona organizzazione dei diversi attori operativi e decisori è un buon viatico per raggiungere gli obiettivi di efficacia ed economicità. Di legalità, perchè attiene al rispetto delle norme nello statuto della società comunale o dei regolamenti, che non sono stati adottati per essere disattesi, ma rappresentano la volontà dell’organo volitivo che li ha approvati.

La misurazione della qualità del servizio
Quali sono i parametri per la misurazione della qualità del servizio? I cittadini si aspettano che il servizio sia svolto aumentando gli standard di qualità in atto registrati, superando delle criticità che ancora evidenzia il servizio. La raccolta dei rifiuti nelle aree extraurbane, l’ottimale gestione del centro di raccolta di contrada Cassanisa, l’aumento della percentuale di raccolta differenziata, sono alcuni esempi.

A proposito della percentuale di raccolta, è stato cambiato il metodo di calcolo, ma da parecchio tempo non si conosco più i dati correnti e quelli del passato rivisitati. Certo, questo parametro non è l’unico per determinare la qualità del servizio, ma era indicativo. Ma quali sono gli altri parametri? Gli altri indicatori? Come si fa a determinare il miglioramento della qualità del servizio? I cittadini hanno diritto di sapere. Ma soprattutto, per fare un esempio, come si raggiungono gli obiettivi fissati dall’amministrazione comunale con il programma elettorale per il quale ha ricevuto il mandato dagli elettori? Infatti, nel programma, se si guarda al solo dato sulla percentuale di raccolta differenziata, si legge: “In forza di un patto che l’Amministrazione stipula con i castelbuonesi per il raggiungimento dell’80% di raccolta differenziata …”. Immaginiamo che sia un obiettivo da raggiungere gradualmente nell’arco della consiliatura, ma con quali misure, con quali strumenti, con quale cronoprogramma? In quale percentuale annua di aumento? Tutto da scrivere nel piano industriale e nel contratto di servizio da stipulare tra il Comune-Socio e la società comunale affidataria. Contratto di servizio che dovrà contenere chiare clausole, di guisa che si possano attivare quei sistemi di controllo e di valutazione della congruità economica dei corrispettivi dei servizi, a carico dell’ufficio (comunale) ARO, al quale spetta il supporto al controllo analogo.

Il piano economico-finanziario e la tariffa
Dal 2013 con la TARES-TARI è stato disposto dalla norma la totale copertura dei costi del servizio mediante le entrate derivanti dalla tariffa pagata dai cittadini. Ma dal predetto anno, sia durante la gestione del servizio da parte di Ecologia e Ambiente S.p.a., sia durante l’attuale gestione di Castelbuono Ambiente S.r.l., l’ammontare del costo del servizio utilizzato per la determinazione della tariffa è stato sempre lo stesso, perchè si è “copiato”

quello determinato in quell’anno: ma la norma non dispone ciò. Al contrario prevede che sia approvato da parte del Consiglio comunale un piano economico-finanziario in funzione del servizio che si intende ottenere, secondo una certa qualità, certi investimenti, certi miglioramenti. Invece, tutto ciò non è avvenuto e, quindi, i cittadini non hanno potuto beneficiare in termini di riduzione della tariffa, qualora ci fossero le condizioni. Anche se questo è un punto del programma dell’amministrazione comunale “… in forza del risparmio nella gestione dei rifiuti realizzato con l’introduzione della scoietà in house che esclude il pagamento dell’IVA, sarà possibile ridurre la tassa sui rifiuti per i cittadini.”. Ma non tanto per pagare meno, perchè si può continuare a pagare lo stesso importo, ma ci si aspetta comunque che dalla riduzione dei costi di gestione del servizio si possano rinvenire i margini per trarre dalla tariffa le risorse necessarie per effettuare i necessari investimenti per acquistare mezzi nuovi o altre attrezzature; in altre parole, per migliorare la qualità del servizio ricevuto. Infatti, se il costo del servizio è lo stesso dal 2013 ed i cittadini subiscono l’attuale livello di tassazione, con quali risorse si dovranno effettuare i necessari investimenti? Con aumenti della tariffa a carico dei cittadini?

I rapporti tra le cooperative dei lavoratori e la Castelbuono Ambiente
Negli anni scorsi, nella gestione del servizio, la forza lavoro, i lavoratori, le risorse umane sono sempre state considerate un valore, appunto. Il servizio si è svolto perchè ci sono state persone che hanno raccolto e trasportato i rifiuti, partendo dal valore sociale di un progetto di recupero e impiego di persone con disagi. Lo è stato orgogliosamente rivendicato e continuamente ricordato. E ora? Cosa è successo? L’impressione che si ha è che si è interrotto qualcosa, che è cambiato il “clima” con l’esasperazione di alcuni rapporti. Cosa si vuole fare delle cooperative?

Si rinnoveranno i contratti, oppure si cambierà modello mandando in gara l’affidamento del servizio? E’ una questione complessa, è noto, ma che richiede uno sforzo per trovare una soluzione definitiva, che contemperi le esigenze della qualità del servizio con l’attenzione ad adeguati livelli occupazionali.

Conclusione
Il Circolo del Partito Democratico con il presente intervento ha voluto, in unico contesto, annotare alcuni spunti di riflessione affinchè nelle sedi opportune si assumano le relative decisioni e queste siano portate, con trasparenza, a conoscenza dei cittadini, ai quali interessa particolarmente il servizio di cui si è trattato.

Occorre una discussione approfondita, ma poi si adottino le conseguenti decisioni prima che sia troppo tardi, rispetto ad un servizio di cui ci si è sempre vantati, in tutte le sedi. Non basta invitare in Consiglio comunale l’amministratore unico della Castelbuono Ambiente a rendere una relazione che prende atto della situazione della società, che ci sta per un nuovo amministratore, ma, poi, servono decisioni, scelte, non si può chiudere la discussione con un nulla di fatto. La stima che nutriamo nei confronti dell’Ing. Langona non è in discussione, così come l’apprezzamento per lo sforzo che sta compiendo, ma ciò non ci impedisce di chiedergli di svolgere il suo compito in modo diverso. E’ apprezzabile che lavori accanto agli operai nell’isola ecologica o nei mezzi di raccolta dei rifiuti, ma la gestione della società richiede l’attività del professionalità che sovraintenda alle innumerevoli attività richieste dal settore e dalla società che si amministra ed assuma decisioni che non sempre sono semplici. Predisponga la proposta, da presentare al Comune-Socio, di piano industriale triennale, la proposta di contratto di servizio, che contengano le soluzioni delle criticità e gli obiettivi di miglioramento della qualità del servizio.

Il Comune-Socio dovrà assumere le definitive decisioni con i suoi organi (Consiglio comunale o Amministrazione comunale, a seconda della competenza), nel rispetto della distinzione e chiarezza di rapporti con la società comunale affidataria del servizio. In piena autonomia di gestione e di responsabilità sui risultati da ottenere rispetto agli obiettivi fissati con gli strumenti di programmazione.

per il coordinamento del Circolo
il segretario-reggente
Giuseppe Fiasconaro
(la presente non contiene la firma autografa
 in quanto inviata telematicamente)

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