Il gaming in Italia e nel mondo: i dati della prima metà del 2024
Dopo anni di crescita media in doppia cifra, il settore del gaming internazionale sembra arrivato a un punto cruciale che molto probabilmente porterà a una rivoluzione a livello concettuale e commerciale. Il primo semestre del 2024 denota una prima battuta d’arresto a livello internazionale per quanto riguarda giro d’affari generato e numero di giocatori. Dati in controtendenza con quelli del mercato italiano in cui le piattaforme da casinò, i videogame e le app di gioco continuano a registrare incassi di tutto rispetto e in cui i pubblici di riferimento non smettono di crescere.
Per tutto il 2023 il mercato del gaming è cresciuto in Italia, arrivando a superare la cifra record di 2,3 miliardi di euro. Un incremento pari al 5% rispetto al 2022. Questo il dato più significativo emerso dal report “I videogiochi in Italia nel 2023” da IIDEA, l’associazione di riferimento dell’industria videoludica italiana. Un report che sottolinea ancora una volta la buona forma del mercato del gaming tricolore piazzatosi ormai in pianta stabile nella top 5 del Vecchio Continente.
Molto interessanti anche le analisi relative ai gusti di chi passa il tempo a giocare online. In merito alle preferenze dei giocatori continuano a registrare ottimi numeri discipline come il blackjack, rinnovatosi e modernizzatosi grazie a piattaforme come PokerStars Casino, e i titoli vintage, sempre più apprezzati anche dalle nuove generazioni e dai millennial.
Focus a parte merita proprio il mondo dei casinò online, in continua e costante evoluzione. Anche a livello economico. A maggio 2024 il comparto ha registrato una spesa complessiva superiore ai 220 milioni di euro. A maggio 2023 la spesa era stata di circa 191 milioni. Un aumento percentuale del 15% su base annua.
Numeri lusinghieri, quindi, che sorprendono ancora di più se andiamo ad allargare l’orizzonte dell’analisi e a prendere in considerazione il mercato internazionale del gaming.
Prendiamo, ad esempio, il caso del Regno Unito, Paese in cui si registra un netto rallentamento del giro d’affari generato nella prima metà del 2024. Da gennaio a giugno sono calate di quasi il 30% le vendite dei software (giro d’affari pari a 348 milioni di sterline). Il 40% in meno lo hanno messo insieme le vendite di giochi fisici, mentre un altro -23% è arrivato dai download digitali.
Una situazione complessa che si inserisce in un quadro che ha visto colossi come Sony, Epic Games e Niantic tagliare migliaia di posti di lavoro nella prima metà dell’anno. Vari e diversificati i motivi della contrazione che gli esperti e analisti di settore identificano in investimenti controproducenti, nella difficoltà negli approvvigionamenti degli hardware e in una complessiva diminuzione dei pubblici di riferimento.
E forse è proprio quest’ultimo il problema più stringente. La nicchia di giocatori, seppur in costante crescita, non riesce ad assorbire l’ondata di console, pc, smartphone da gaming e giochi arrivati nell’ultimo biennio. Un aspetto che, molto probabilmente, costringerà tutto il comparto a rivedere le proprie politiche commerciali, spingendo verso una proposta meno massiva e molto più “mirata” verso determinati pubblici.
Non tutti gli attori del comparto, però, stanno andando male. Mosca bianca tra i principali operatori si è rivelata Microsoft che ha recentemente pubblicato i risultati finanziari del secondo trimestre 2024. L’azienda di Redmond ha infatti reso noto di aver raggiunto il valore record di mercato di 3mila miliardi di dollari, grazie a un fatturato trimestrale di 62 miliardi di dollari e di un utile netto di 22 miliardi di dollari. Più nel dettaglio il fatturato è cresciuto del 18% e l’utile netto del 33%. E tutto questo nonostante l’acquisizione di Activision Blizzard che deve essere ancora completamente “assimilata” a livello finanziario e aziendale.
A fare da traino a questa notevole crescita è stato proprio il sotto-comparto del gaming in cui Microsoft ha registrato le performance migliori rispetto alla concorrenza. Basti pensate che le entrate derivate da contenuti e servizi Xbox (tra cui spicca Xbox Game Pass) sono cresciute del 61% in soli tre mesi.