Il giro «bene» della droga, sette condanne a Castelbuono

«All’ombra del Castello», sette condanne per circa 10 anni di carcere complessivi, il verdetto sancito dalla Cassazione. E’ quanto riportato sul Giornale di Sicilia in un articolo a firma di Giuseppe Spallino.

L’inchiesta, condotta dai carabinieri della Sezione operativa di Cefalù con i colleghi della stazione di Castelbuono, aveva portato alla luce una fiorente e lucrosa «catena di droga», come aveva scritto il gip Angela Lo Piparo, in cui erano stati documentati ben 66 episodi di spaccio dove sono coinvolti quali assuntori anche esponenti della cosiddetta «Castelbuono bene», cioè figli di politici, liberi professionisti, avvocati, medici, commercianti e imprenditori.

L’attività investigativa era stata avviata nel maggio 2015, quando i carabinieri di Cefalù avevano trovato addosso a un 51enne, poi arrestato nell’operazione «Pig’s bay», una tavoletta di hashish di 48 grammi.

Gli accertamenti sul suo telefonino avevano consentito ai militari di prendere visione di alcuni messaggi aventi per oggetto richieste di droga. Pertanto i carabinieri erano riusciti a ricostruire la scala gerarchica del gruppo dedito allo spaccio di droga.

Era seguita l’applicazione dell’obbligo di firma per i presunti spacciatori e il processo, dove il pm Annadomenica Gallucci aveva descritto un quadro sociale allarmante a contorno degli episodi accertati, per il numero degli acquirenti molti dei quali minorenni, e chiesto pesanti condanne, che adesso sono state confermate dalla Cassazione.

Maggiori dettagli sul Giornale di Sicilia.

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