Il Ministro Lupi chiede ripristino fondi per ferrovia. Il progetto prevede l’inizio di una lunga galleria sotterranea che da Enna porterà fino a Pollina-Castelbuono

Il Ministro Lupi chiede ripristino fondi per ferrovia.  Il progetto prevede l’inizio di una lunga galleria sotterranea che da Enna porterà fino a Pollina-Castelbuono

 

Ripristino delle risorse tagliate con precedenti provvedimenti. È la richiesta che ha fatto il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi al collega dell’Economia Fabrizio Saccomanni.
Il ministro Lupi ha allegato un prospetto con le opere che aspettano di essere finanziate e tra queste c’è sicuramente l’alta velocità nel tratto ferroviario tra Palermo e Ctaania passando per Enna dove si prevede il doppio binario.

Tra le risorse che Lupi chiede a Saccomanni di ripristinare ci sono i 300 milioni per gli investimenti sulla rete ferroviaria cancellati dal decreto che ha eliminato definitivamente la rata di giugno dell’Imu sulla prima casa ed in questo progetto si inserisce il rifacimento della linea ferrata che mira a far percorrere i due maggiori centri siciliani in 1 ora e 20 minuti.

Il progetto, molto ambizioso, ha in Catania come primo punto ferma e prevede un binario doppio che la collegherà a Enna sud. Nei pressi del capoluogo ennese, cuore della Sicilia, il progetto prevede l’inizio di una lunga galleria sotterranea che porterà fino a Pollina-Castelbuono, il tutto in 80 minuti praticamente senza fermate.
Il progetto, sulla quale si sono più volte confrontati la Regione e Rete Ferroviaria Italiana (società delle Ferrovie Italiane) non senza divergenze, vede nel centro della Sicilia lo snodo principale non a caso il tracciato include anche i territori di Enna e Caltanissetta e con un inizio immediato della progettazione della Bicocca-Enna.

Il raddoppio dei binari è previsto lungo la linea Catenanuova-Enna Sud; tra le ipotesi avanzate anche la creazione della stazione ad Enna Bassa dove si punta a sfruttare il transito di universitari verso tutti i centri siciliani, un bacino d’utenza di migliaia di persone che potrebbe far gola alla società Rfi. Tutto, però, passa dalle mani, o meglio ancora dai conti, del ministro all’Economia che dovrà decidere sul reinserimento dei fondi.

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