Il premio Nobel Michel Mayor al Minà Palumbo di Castelbuono
(Di Maria Angela Pupillo) – Divulgare cultura scientifica e stimoli per appassionare alla scienza: non si può e non si vede demandare solo alla scuola un compito tanto sostanziale, quindi un sincero plauso va a tutti gli enti e ai singoli per le programmazioni formulate in tale direzione.
Nei giorni scorsi è stato il museo naturalistico di Castelbuono a farsi promotore di un’iniziativa di divulgazione scientifica. Il Minà Palumbo ha ospitato per una conferenza, dal titolo “L’epoca straordinaria dei pianeti extrasolari”, il premio Nobel per la fisica 2019, l’astronomo Michel Mayor, insignito del titolo dall’Accademia reale svedese delle Scienze. Lo studioso, che ha al suo attivo più di 200 pubblicazioni scientifiche e tante ricerche, è stato premiato per la scoperta di un esopianeta (ovvero un pianeta all’esterno del nostro sistema solare, il 51 Pegasi b, anno 1995, con Didier Queloz), orbitante attorno ad una stella simile al sole, la 51 Pegasi, argomento che ha ampiamente discusso nella sala delle conferenze del museo con l’ausilio di grafici, immagini, la descrizione semplificata di tecniche di spettroscopia e l’indispensabile traduzione dal francese in cui si è espresso, operata direttamente in sala.
Il tema dell’Universo, nel campo delle scienze astronomiche, è uno di quelli sempre in divenire, perché si sa poco in relazione alle sue straordinarie dimensioni. Il sistema solare a cui appartiene il pianeta Terra è sicuramente un minuscolo granello nell’enormità dello spazio costellato di corpi celesti. Studi riguardanti i pianeti del sistema solare vertono da qualche tempo sulla ricerca dell’acqua su di essi, ma quell’insieme peculiare di condizioni che uguagli quelle della Terra, per supportare una biosfera extraterrestre all’interno del sistema solare, non ci sono. E negli esopianeti? La domanda sulla possibilità di vita altrove è corale e appassionante. A quali molecole, oltre che all’acqua e al carbonio come sulla Terra, il concetto di vita, nella sua complessità, è correlabile? Teniamoci cara la Terra, ha detto in conclusione il prof. Mayor, perché raggiungere un esopianeta, ipotizzandolo abitabile, è impossibile per le distanze. Troppi anni luce!Il premio Nobel, nei giorni precedenti, è stato ospite del Centro internazionale di scienze astronomiche Gal Hassin di Isnello, dove gli è stato conferito il premio Gal Hassin 2020.