Il randagismo si combatte con le sterilizzazioni. La LAV chiede immediata sospensione dell’ordinanza del Sindaco

Questa ordinanza è illegale e inutile, per questo chiediamo sua immediata sospensione e ritiro. 

In un momento così difficile per il territorio siciliano, già colpito dagli incendi che hanno devastato la regione, per i quali è intervenuta anche la nostra Unità di Emergenza in soccorso degli animali bisognosi, il Sindaco di Castelbuono, in provincia di Palermo, ha ritenuto utile emanare un’ordinanza che vieta in maniera illegittima l’alimentazione e il riparo a volatili, cani e gatti.

L’ordinanza, emanata lo scorso 21 luglio, impone il divieto di “somministrare alimenti di qualsiasi natura, anche sterilizzanti a volatili, cani e gatti randagi da parte dei cittadini su aree pubbliche o aperte al pubblico, centro urbano e zone limitrofe, Parco Rimembranze e Parco S. Croce con espresso divieto di gettare granaglie, sostanze e scarti/avanzi alimentari”. 

LAV, con diffida in data odierna, chiede l’immediata sospensione e il ritiro di tale ordinanza.

Provvedimenti del genere vanno in contrasto con la responsabilità, posta in capo ai Sindaci, di tutelare il benessere degli animali presenti sul territorio comunale e finiscono per arrivare a risultati opposti rispetto a quelli che ci si prefigge.

Animali non più accuditi che vagano affamati e che più facilmente si ammalano non favoriscono certamente l’igiene e il decoro urbano. Strumento realmente efficace per combattere il randagismo, invece, è la sterilizzazione degli animali.

Infine, per quanto riguarda i volatili, colombi in particolare, questa ordinanza affida a privati cittadini l’attività di riduzione numerica di una specie faunistica tutelata dalla Legge 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” che include il colombo di città (Columba livia) tra le specie di animali selvatici sottoposte a tutela. 

Chiediamo quindi al Sindaco Mario Cicero, l’immediata sospensione e il ritiro dell’ordinanza, riservandoci di intervenire con ulteriori azioni legali che riterremo opportune. In caso di
mancato adempimento da parte sua, ci rivolgeremo al Prefetto Maria Teresa Cucinotta .

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