Il segretario del PD Michele Di Donato in merito agli attacchi di Castelbuono in Movimento
(Riceviamo e Pubblichiamo)
Negli ultimi giorni il coordinamento politico di Castelbuono in Movimento sta mettendo in opera un fuoco di sbarramento volto a coprire il vuoto pneumatico o, peggio ancora, i grossolani errori di governo dell’amministrazione che rappresenta e che, in questo momento, governa il nostro paese.
Prendiamo, ad esempio, il comunicato con il quale si stigmatizzava SOLO il comportamento del consigliere Marguglio e si giustificava (e per “ovvii motivi”) quello del vicesindaco Capuana.
“Il clima di partecipazione democratica alle scelte da effettuarsi” è stato ripristinato dal comportamento elegante e rispettoso delle istituzioni con il quale il consigliere Marguglio e il vicesindaco Capuana hanno risolto la questione, stringendosi la mano durante l’ultima seduta di consiglio, e sottolineando che ENTRAMBI avevano sbagliato; uno nell’azione e l’altro nella reazione.
Vorrei, poi, capire cosa vuol dire: “…il tentativo maldestro, tramite stretta di mano…”. Quando si offre una stretta di mano a qualcuno, lo si fa e basta. Non esiste un tentativo maldestro di stretta di mano, a meno che chi la offre non inciampi nel momento in cui tende la mano!
E poi, quali sarebbero gli “ovvii motivi” per i quali il vicesindaco Capuana ha rifiutato la stretta di mano al collega in consiglio? Chi scrive era presente a quella seduta del consiglio e, al di là delle solite e tipiche schermaglie politiche che esistono in tutte le assise del mondo, non ho visto comportamenti tali da giustificare il rifiuto di una stretta di mano. Quello che, invece, è più probabile è che il vicesindaco Capuana non ha retto alle puntuali interrogazioni orali del consigliere Marguglio e gli è venuta meno la “necessaria serenità che dovrebbe sempre guidare i rappresentanti del popolo nell’esercizio delle funzioni affidate”.
Tuttavia, per noi la questione è chiusa dalla stretta di mano in Consiglio e dall’invito del capogruppo Leta a distinguere tra le posizioni del coordinamento di Castelbuono in Movimento e quelle assunte dal gruppo di maggioranza in Consiglio Comunale.
E veniamo al tanto vituperato “cinguettìo” del consigliere di minoranza Genchi. Nel comunicato, il coordinamento di Castelbuono in Movimento ha scritto che: “Il punto centrale di questa storia è che un’istituzione importante come il Consiglio Comunale, che è, l’organo di rappresentazione democratica di una comunità, non può essere messo alla berlina dal comportamento scorretto e irrispettoso di qualsiasi suo membro”.
Assolutamente d’accordo! Allora i membri del citato coordinamento politico saranno d’accordo nello stigmatizzare anche il comportamento tenuto da alcuni consiglieri di maggioranza i quali, durante l’ultimo Consiglio Comunale, seduti ai propri scranni, hanno conversato amabilmente con il giornalista Giuseppe Spallino. Come definire questo comportamento? “Scorretto”? O anche “irrispettoso”? Oppure lo definiamo come il comportamento di chi non sa ”quali sono i doveri cui ogni amministratore è tenuto ad ottemperare”? Probabilmente questi consiglieri sono persone che hanno “tanta voglia di farsi notare” e di “mettersi in evidenza”. “Il ruolo che rivestono non gli consente di mettere alla berlina l’intero Consiglio Comunale, facendo filtrare,……. solo le notizie che loro ritengono più opportune, facendo perciò anche disinformazione”.
La realtà è che il coordinamento politico di Castelbuono in Movimento sta facendo di tutto per coprire la pochezza e l’approssimazione delle azioni dell’amministrazione Tumminello. Si cerca di creare uno “scandalo” per coprire dei disastri dovuti ad una amministrazione che manca di una seppur minima strategia di sviluppo del paese; che, dal giorno dell’insediamento, sta navigando a vista badando soprattutto a distruggere quanto di buono fatto dalla precedente amministrazione, piuttosto che a costruire. Tutto questo lo abbiamo già evidenziato in una lettera aperta al sindaco, alla quale aspetto speranzoso una risposta. E faccio rispettosamente osservare che la mancata risposta a questa lettera non fa altro che ingenerare nei cittadini il sospetto che non si abbiano argomenti per rispondere. E se poi, gli stessi cittadini, con una semplicissima operazione algebrica, sommano a questo anche i malumori che ci sono nella maggioranza, la fuoriuscita di “pezzi” della stessa, il paese che è visibilmente allo sbando, il quadro si fa abbastanza drammatico.