Il segretario del PD Michele Di Donato in risposta all’articolo relativo all’area “Cracolici” del PD di Castelbuono

Ho letto con molto interesse l’articolo di Giuseppe Spallino sulle risultanze di una riunione dell’area “Cracolici” del PD di Castelbuono. Confesso che, dopo aver finito di leggerla, non capivo più se mi trovavo nel 2013 oppure ero tornato indietro nel tempo. Cioè non capivo se quello che era scritto in quell’articolo era una cosa avvenuta quest’anno, o era semplicemente un vecchio articolo di giornale riproposto, per dipiù da un giornalista-storico, come Giuseppe Spallino.

 

Leggendo quell’articolo è difficile non pensare male, anche per uno come il sottoscritto che tende, sempre e comunque, a mediare. Perché nella riunione citata si presume di dettare scelte che riguardano più gli uomini che la politica. In questo senso gli appelli alla condivisione e alle regole di partito, che vengono da più parti, (ivi compreso il segretario nazionale e la stessa area “Cracolici”) sembrano rimanere lettera morta nel nostro paese. Eppure la crisi della politica suggerirebbe ben altri comportamenti.

 

Oltretutto il contenuto di quell’articolo certifica che la vera anomalia, nel nostro partito, sta nel fatto che qualcuno presume di avere una maggioranza non dico a giorni ma a ore alterne. Una maggioranza che si compone e si scompone rispetto agli interessi del momento e dalla quale non è giunto uno straccio di proposta per affrontare la situazione di difficoltà né tanto meno un’indicazione su quale terreno si vuole ricostruire l’alleanza, ad esempio, per i prossimi appuntamenti elettorali. Ci si attiva solo quando si tratta di “proporre” candidature o di votare per il “cavallo” di turno.

 

Perché va benissimo candidare un “castelbuonese alle prossime elezioni provinciali”, ma è aberrante che questa candidatura sia resa pubblica come espressione di una “corrente” che fa riferimento ad un esponente del partito. Oltretutto, visti i trascorsi, non è neanche corretto stigmatizzare il comportamento di altri esponenti del partito, accusandoli di aver fatto “fughe in avanti” e poi farle a propria volta.

 

Vorrei far notare che noi non facciamo parte di una confraternita, ma di un PARTITO. Un partito che si è deciso di chiamare Partito DEMOCRATICO. I partiti si reggono su delle regole di funzionamento che sono, di fatto, espressione di DEMOCRAZIA. E le regole dicono che le candidature, prima di essere rese pubbliche (anche se solo in ipotesi) devono essere vagliate e discusse dagli organi dirigenti del partito; questi poi decideranno se accettarle o meno, facendo una valutazione di tipo POLITICO.

 

Se questo passaggio viene a mancare, si arriva alla guerra per bande, nella quale si dice tutto e il contrario di tutto e che lascia dietro di se solo morti, feriti e macerie. Tutto questo provoca allontanamento e disaffezione da parte degli elettori che si pongono una domanda molto semplice: se questi non riescono a governare se stessi, come possono governare il Paese, la regione, la provincia e la città?.

 

Oltretutto mi limito ad osservare che legarsi, mani e piedi, ad un esponente politico (qualunque esso sia), è molto pericoloso perché si rischia di “esistere” solo in quanto e fin quando esiste quell’esponente di riferimento. Significa, cioè, non fare più politica ma diventare, di fatto, dei “portavoce”.

 

Allora adesso basta con i capi, i capetti e le pseudo correnti.
Basta con la battaglia senza quartiere a cui stiamo assistendo, nella quale lo scontro non è sulla politica ma sugli uomini.

 

Basta con chi si riempie la bocca di atteggiamenti responsabili che non trovano, poi, riscontro nei comportamenti.
Il Circolo del PD di Castelbuono ripudia la logica delle correnti, avendo sempre considerato la diversità di pensiero come un arricchimento della necessaria sintesi finale. Il nostro Circolo ha sempre condotto la sua politica a testa alta, pagando per questo un prezzo pesantissimo.

 

Chi ha voglia di fare politica nel PD deve attenersi alle regole che questo partito si è date. Regole che, ribadisco il concetto, sono espressione di democrazia interna. Il Circolo del PD di Castelbuono è coordinato da organi dirigenti formati e legittimamente insediati. Proposte, idee, candidature, comunicati e quant’altro attiene alla vita del partito DEVE passare attraverso gli organi dirigenti del partito, che si occuperanno di fare la necessaria sintesi che accolga e rappresenti tutte le diverse opinioni.

 

Chi non riesce ad adattarsi a queste semplicissime regole, tragga le opportune conclusioni.

 

Michele Di Donato (Segretario PD Castelbuono)

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