Il Sole24ore: È già Natale nelle vetrine di Dolce&Gabbana con i panettoni di Fiasconaro

di Maria Teresa Manuelliilsole24ore.com

Svelati venerdì 20 settembre i nuovi gusti dei panettoni più fashion del 2019. La pluripremiata pasticceria siciliana Fiasconaro e la casa di moda milanese hanno presentato ufficialmente il rinnovo della partnership anche per il prossimo Natale e per la linea di dolci continuativi. Oltre ai gusti Agrumi e zafferano di Sicilia, e Pistacchio di Sicilia dell’edizione 2018, le novità sono al Vino Perpetuo Samperi di Sicilia, e alle Castagne glassate e gianduia, cui si aggiungono la crema cioccolato, la crema pistacchio e la crema mandorle tutte di Sicilia. Sempre nella iconica veste fatta disegnare appositamente dalle più celebri maestranze artistiche siciliane con colori vivaci che s’ispirano ai motivi decorativi del carretto. Con la maison quest’anno il progetto si è ampliato anche ai corner, in particolare nei negozi D&G di Milano e di Londra, che saranno allestiti Fiasconaro.

Prodotti a km zero
«La tecnica del panettone Fiasconaro – spiega Nicola che guida l’azienda assieme ai fratelli Fausto e Martino – è ancora quella dei primi del ‘900 che richiedeva 36 ore di lavorazione e al nostro lievito madre che ha quasi 70 anni». Nel 2018 Fiasconaro ha messo a segno un fatturato che ammonta a 18 milioni di euro con una crescita del 20% nei principali mercati e per il 2019 prevede di superare i 20 milioni. Il successo dell’azienda ha consentito la creazione di una vera e propria “rete” di collaborazione. Fiasconaro investe più del 45% del proprio fatturato sul territorio, contribuendo significativamente allo sviluppo di altre aziende siciliane per l’approvvigionamento delle materie prime e per la fornitura dei prodotti (come il miele, i torroni e le marmellate): a Castelbuono (Pa), sede aziendale, convergono le produzioni di ben 11 laboratori artigianali per gli ingredienti rigorosamente siciliani. Accanto ai panettoni (con una media di circa 11-12mila lievitati al giorno), infatti, produce anche torroncini, cubaite, creme da spalmare, mieli, marmellate e confetture, spumanti aromatici.

È un’azienda giovane (età media 35 anni) che dà lavoro a circa 130 dipendenti tra fissi e stagionali; questo, combinato alla “rete” creata con le aziende locali, ha consentito a Fiasconaro di ridurre concretamente l’emigrazione in una zona come quella delle Madonie, area siciliana soggetta allo spopolamento. Fiasconaro è anche partner del Dipartimento dell’agroalimentare dell’Università di Catania e del Master di II livello in Cultura e comunicazione del Gusto promosso dall’Ateneo di Palermo in collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con l’obiettivo di promuovere le eccellenze dell’alimentare e di studiare i ceppi di lievito.

Da quest’anno è entrata, anche se a piccoli passi, nel mercato asiatico, come testimoniato dalla colomba donata da Fiasconaro al presidente Xi Jinping durante la sua recente visita a Palermo.

Oggi i fratelli Fiasconaro sono a capo dell’azienda che porta il loro nome: Fausto è responsabile showroom, Martino è a capo dell’amministrazione, Nicola è pluripremiato primo pasticciere ed ha ricevuto il titolo di Cittadino Onorario dall’Amministrazione Comunale di Avola per il ruolo svolto in questi anni di ambasciatore delle dolci eccellenze siciliane nel mondo. E i progetti guardano avanti, soprattutto alla prossima generazione, oltre a Mario, figlio di Nicola che segue le orme paterne.

Nuovi impianti e investimenti
Come già anticipato la scorsa primavera a Il Sole 24 Ore Radiocor, infatti, proseguono i lavori dell’ampliamento aziendale per diventare “il più grande polo agroalimentare di tutta la Sicilia”: 18mila metri quadrati complessivi tra magazzini, logistica, siti produttivi, negozi, ma anche un asilo per i figli dei dipendenti e campi ricreativi. I primi 3.600 metri quadrati sono stati completati da due anni, mentre hanno preso avvio i quattro siti produttivi che saranno adibiti a showroom e destinati alla trasformazione del prodotto agricolo e alla produzione di canditi, marmellate, miele, frutta Martorana. «In famiglia non ci compriamo elicotteri, yacht o ville faraoniche, ma investiamo tutto per i nostri dipendenti», spiega Nicola.
(L’articolo continua su ilsole24ore.com)

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