Il vero vincitore delle elezioni che abbiamo il dovere di rispettare

Il vero vincitore delle elezioni che abbiamo il dovere di rispettare

Credo che in Italia il risultato elettorale soltanto apparentemente ha sancito la sconfitta dei partiti e delle coalizioni, determinando la ingovernabilità come si sente ripetere da ogni parte. In verità dal mio punto di vista c’è stato un vero vincitore che soltanto attraverso un’analisi più attenta è possibile identificare e incominciare doverosamente a rispettare.

 

Il vincitore assoluto di questa competizione elettorale è la Democrazia o, per meglio dire, il valore di una forza identitaria del Paese che proprio perché trasversale ai partiti e alle coalizioni precostituite ha finito con lo smascherare tutti, compresi i cosiddetti “grillini” che adesso, da “cittadini vincitori” , dovranno dimostrare di sapere responsabilmente governare il “cambiamento democratico”, continuando ad impegnarsi fattivamente per la libertà e i diritti di tutti, ma senza più ricorrere al “ Grillo….. parlante”.

 

Bersani ha perso perché, pur indossando la maschera della persona seria, onesta e perbene, ma anche preoccupato di non deludere le aspettative del vecchio apparato di Partito, ha dato l’impressione di combattere non per le giuste cause delle persone serie e oneste ma per la paura che ancora una volta vincesse il “Giaguaro” e la sua corte..

 

Ha perso Monti che, chiamato un anno fa per formare un Governo, da tecnocrate esperto, ha salvato il Paese da un sicuro fallimento; ma quando gli hanno fatto indossare la maschera del leader-carismatico, non essendo un esperto attore, ha finito per apparire poco credibile ed in alcune circostanze persino ridicolo.

 

Ha perso Giannino, perché uno che per anni ha fatto parte di quella “casta” di intellettuali “impegnati” ma colpevolmente responsabili del declino morale di questo Paese, non può, improvvisamente, per altro sotto mentite spoglie, esserne anche il salvatore.

 

Ingroia, con la sua “rivoluzione civile”, ha perso in partenza perché la vera rivolta era già iniziata da tempo con altri protagonisti e lui, forse, non se ne era nemmeno accorto.

 

Berlusconi, a sua volta, ha perso perché dietro la maschera del liberal-democratico in verità si è sempre nascosto un impenitente antidemocratico che, con la complicità di tanti fedeli cortigiani, ha illuso e ingannato per lunghissimi anni tanta gente ignorante e sprovveduta che, standosene a casa davanti alle sue “addomesticanti” televisioni, ha
creduto persino fosse un benefattore. E ha perso ancora, perché, nonostante in molti dicono che ha saputo realizzare una formidabile rimonta elettorale, aveva come suo unico e vero obbiettivo la ingovernabilità di questo Paese.

 

Pertanto la sua è una vittoria di Pirro, o meglio del pirla, che ancora una volta, con la solita strategia dell’abile affabulatore e trasformista qual’è, ha tentato di speculare spregiudicatamente sulla disperazione di
numerosi cittadini. Il suo risultato è senza valore questa volta perché non credo potrà più
barattarlo.

 

Ma la sconfitta riguarda anche i tanti giornalisti che da circa un ventennio enfatizzano il valore della comunicazione mediatica, ignorando che dall’altra parte dello schermo milioni di spettatori continuano a subire passivamente l’arroganza di un linguaggio sempre più artatamente sofisticato e, per tanti, spesso incomprensibile e perciò invasivo e culturalmente devastante.

 

Siamo tutti nudi ora, ma spero anche più consapevoli che il percorso di ricostruzione che ci attende sarà difficile ma non impossibile a condizione che ognuno nell’ambito delle proprie conoscenze e del ruolo che gli compete si assuma quella piccola o grande parte di responsabilità, indispensabili, in una sana Democrazia, per avviare la rinascita culturale che serve per un’autentica crescita morale ed economica dell’Italia, soprattutto se vogliamo continuare ad essere anche cittadini europei.

 

1 Marzo 2013
Pietro Carollo

 

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