La corsa al sindaco tra programmi, stanchezza e voto utile

Iniziano le due settimane cruciali per la corsa elettorale del 12 giugno

I tre schieramenti hanno affrontato domenica scorsa piazza Margherita con approcci molto diversi tra di loro.

Ha aperto le danze Antonio Maiorana, protagonista di ultime uscite decisamente più convincenti rispetto agli esordi, e nonostante l’orario insolito la piazza era gremita e attenta specie sui passaggi cruciali concernenti la mancata realizzazione del presidio sanitario territoriale presso sant’Antonino e i rapporti con Fondazione con il Sud.

A seguire è stata la volta di Annamaria Cangelosi, chiara e puntuale nella spiegazione dello sviluppo di Castelbuono legato allo sfruttamento del bosco quale risorsa turistica ed economica, criticando l’amministrazione sulla mancata realizzazione dell’isola ecologica lontana dai prestigiosi stabilimenti aziendali in cui adesso si trova. Era una promessa elettorale del sindaco nel 2017 che non è stata mantenuta.

La chiusura è toccata a Mario Cicero più concentrato a rispondere alle specifiche accuse mossegli dalle altre compagini, in particolare per quanto riguarda il presidio sanitario e le consulenze per la candidatura alla Unesco Creative Cities of Grastronomy.

L’impressione generale che se ne ricava è di una pari lotta a tre, con i giochi nettamente aperti per tutti e questo spiegherebbe un certo nervosismo del sindaco uscente emerso durante il suo comizio, caratterizzato da toni che hanno saputo sì catturare l’attenzione del pubblico, ma con tratti insolitamente irrequieti per lui. Il sindaco ha affermato di non essere stanco (non stanchezza fisica ovviamente, ma intesa come mancanza di slancio e di idee ) ma probabilmente sente per la prima volta a rischio la sua quarta riconferma, infatti in questi mesi si era sempre sentito sicuro della vittoria ripetendolo ad alcuni interlocutori.

Maiorana – forte di una compagine politicamente attrezzata – fa sentire il fiato sul collo al sindaco , una corsa finora positiva frutto della sua determinazione e presa sui cittadini che peccano laddove il suo schieramento non riesce a resistere alle sirene degli appelli al voto utile, circostanza che è stata rimandata subito al mittente dalla Costituente della Cangelosi.

Il vecchio adagio che recita che tra i due litiganti il terzo gode calza a pennello in queste elezioni. La Cangelosi ha mostrato padronanza di argomenti e capacità espositiva caratterizzata da momenti leggeri e duri affondi, autoironia e sincerità parlando anche delle iniziali difficoltà del suo schieramento.

Va il merito alla Cangelosi di avere dimostrato ai cittadini – In questo crescendo di tensione – un volto che Castelbuono sembrava aver perso da tempo in cui clima e divisioni tra fazioni di elettori non si addicono alla tradizione storica del nostro paese.

Non è più una questione di un uomo solo al comando da battere ma di discutere con la serietà e la gentilezza di argomenti politici saputi spiegare ai cittadini.

Del resto i sottotitoli del comizio di Cicero – a metà strada tra una parodia di Albanese e un veglione castelbuonese – non lasciavano presagire nulla di buono. E non è una questione di lauree ma di buona politica.

Iscriviti per seguire i commenti
Notificami

9 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments
9
0
Cosa ne pensi? Commenta!x