La Costituente sul Giorno della Memoria che va oltre il 27 gennaio
Bisogna conoscere per non dimenticare. Occorre conoscere la Storia e i suoi testimoni per non farla svanire inutilmente nell’oblio quando ha scritto e continua a scrivere le sue pagine più nere. Non si può correre il rischio di non imparare nulla da ciò che è stato e che con estrema facilità risorge da ceneri solo apparentemente fredde.
Ricordare significa anche rifiutare, con forza, qualunque tentativo di annacquamento della memoria stessa. Annacquare significa mischiare le carte della Storia e mettere in un unico calderone le vittime del nazi-fascimo con le vittime di altre dittature, quando ogni tragedia, invece, va analizzata nella sua unicità.
Annacquare significa pensare e dire che la Giornata della Memoria ha stufato nella sua ripetitività. Perché la Memoria significa ripetere e raccontare, come una preghiera, che è apparentemente sempre la stessa ma cambia l’animo di chi la pronuncia e di chi l’ascolta.
E quest’anno, a cambiarci, è la guerra in Medio Oriente, con le sue vittime. Come se non bastassero quella in Ucraina e le tante, dimenticate, sparse per il globo.
La Costituente dichiara la sua distanza da ogni forma di prevaricazione, di ingiustizia, di antidemocrazia. I rigurgiti del Fascismo sono più che reali e le recenti, e impunite, manifestazioni di gruppi che si richiamano al fascismo, anche di recente a Castelbuono, destano preoccupazione così come l’avanzamento delle ideologie di estrema destra in tutta Europa.
La Giornata della Memoria 2024 sia un unico, fermo grido contro la guerra e contro qualunque tentativo di discriminazione. Persino dei morti. I morti non hanno colore, così come non ne avevano ad Auschwitz e negli altri lager. Ebrei sì, ma anche zingari, omosessuali, slavi, oppositori politici, lavoratori schiavizzati.
La giornata della Memoria è un’esigenza irrinunciabile, un dovere da lasciare in eredità ai giovani e alle generazioni che verranno ad ispirazione delle nuove azioni individuali, culturali e politiche.
Guai a dimenticare che gli effetti della Storia sull’umanità sono più che vivi e le recidive, i ritorni, le riproposizioni più che possibili, con conseguenze devastanti.
E la Costituente continuerà a ricordare, coerentemente con i suoi valori.
Di seguito l’intervista di Corrado Augias alla senatrice Liliana Segre