La dichiarazione post elettorale del sindaco di Castelbuono Mario Cicero
Pubblichiamo di seguito la dichiarazione post voto che il sindaco di Castelbuono Mario Cicero ha diffuso su Facebook all’interno della sua pagina pubblica
Senza se e senza ma
Grazie. Grazie alle/ai concittadine/i di Castelbuono che hanno voluto confermare la loro fiducia nei miei confronti. Grazie alle/ai compagne/i di movimento che hanno voluto impegnarsi in una campagna elettorale intensa e spesso accompagnata da condizioni atmosferiche proibitive. Grazie ai paesi delle Madonie, a Termini Imerese, Bagheria, Palermo, che hanno iniziato a comprendere il valore di un progetto che li vede insieme protagonisti di una politica possibile. Grazie alle/i consiglieri e alla giunta della mia amministrazione che hanno garantito una costante attenzione alle problematiche quotidiane del nostro territorio senza cogliere l’occasione delle mie frequenti assenze per la campagna elettorale.
25.662 Voti sono un risultato importante, ma insufficiente per andare al governo del paese: fuori da ogni retorica, non è questo il pensiero più importante. Sia io che Franco Vasta (15.110 le preferenze da lui ottenute), infatti, lo abbiamo ripetuto in ogni piazza, in ogni comune: da oggi, dal 5 marzo, comunque vadano le cose, si deve continuare senza sosta a tessere la tela di un territorio che sappia riconoscersi in un progetto unico, in un orizzonte progettuale complessivo per le Madonie, in un insieme di ideali che rafforzino le potenzialità culturali, economiche ed organizzative delle comunità che hanno creduto nel nostro progetto.Ormai da ore, e chissà ancora per quanti giorni, ci sentiamo ripetere che gli italiani hanno voluto dare un segnale di cambiamento alla politica nazionale, hanno “punito” il vecchio sistema dei partiti, hanno detto “basta” ai privilegi della casta: ma ciò per cui vi ho chiesto sostegno nella campagna elettorale e per cui è importante continuare ad impegnarci non è un cambiamento meno profondo o pensato per dare privilegi a qualcuno. E’ un cambiamento diverso, probabilmente più lento e forse per questo più incisivo, è il risveglio di una libertà e di una volontà che vede la Persona e il suo mondo al centro di ogni azione politica, che vede solo nel confronto diretto, “fisico” e non solo “social”, l’unico strumento di consenso, che persegue la partecipazione come metodo non solo al momento delle elezioni, ma anche come rete di relazioni, di conoscenze, di scambi costanti, una rete che deve includere tutti.
E questo cambiamento, anche questo lo ripetiamo da tempo, potrebbe vedere tutte le forze progressiste e di sinistra dalla stessa parte, impegnati per un progetto comune, caparbiamente uniti anche quando, soprattutto quando, si devono superare montagne, affrontare dissidi, appianare scontri. C’è stato un tempo in cui ci chiamavamo “compagni”, ed io amo farlo ancora oggi, perchè è vero, insieme si può.