La proposta della Costituente ad un progetto di finanza troppo dispendioso per l’illuminazione pubblica

REPORT N. 1 DAL CONSIGLIO COMUNALE DEL 22 LUGLIO 2022

(Riceviamo e pubblichiamo) – A volte la carenza di analisi economica e delle competenze che ne stanno alla base, unite ad un baldanzoso spirito di iniziativa, portano a scelte avventurose, i cui risultati negativi rischiano però di avere effetti pesanti per la collettività. Durante il consiglio del 22 luglio scorso, la discussione sul Piano triennale delle opere pubbliche ha condotto ad un punto dalle conseguenze rilevanti, relativo alla scelta politica di accedere al percorso dei project financing.

È il caso della convenzione con l’impresa Passarello per i “Lavori di ottimizzazione e riqualificazione con lo scopo del risparmio energetico-manutentivo e gestione in concessione degli impianti di pubblica illuminazione”. In pratica, tutto quello che riguarda l’illuminazione pubblica di Castelbuono.

La via scelta dal Sindaco Cicero è quella della finanza di progetto. In questi casi il privato propone il progetto che l’amministrazione può far suo. Il progetto che riguarda Castelbuono prevede la riqualificazione energetica della pubblica illuminazione con lampade a LED e l’aumento dei punti luce da 1.171 a 1.199. L’intervento comporta la riduzione della potenza complessiva da 142,606 kW a 60,786 kW e il corrispondente fabbisogno annuo di energia elettrica, da 598.588,69kWh a 255.149,24 kWh.

Tutto molto vantaggioso. C’è però un piccolo particolare: nella convenzione viene scritto che all’impresa concessionaria occorrerà riconoscere il corrispettivo del consumo fisso garantito di energia elettrica, pari a 349.456,15 kWh/anno. Quindi il Comune dovrebbe riconoscere al privato, ogni anno, 94.306,92 kWh in più, che in realtà presumibilmente non verrebbero consumati.

C’è di più: la convenzione prevede pure che il Comune debba effettuare la voltura delle utenze elettriche della pubblica illuminazione all’impresa appaltatrice.

Queste due condizioni oggettivamente sfavorevoli dovrebbero allertare qualsiasi amministratore attento.

Dopo averne argomentato in Consiglio comunale, la Costituente ha fatto pervenire all’amministrazione una proposta alternativa, redatta dai suoi tecnici, snobbata dal Sindaco durante il dibattito consiliare, con la motivazione che il Comune è dotato di ottime figure professionali.

I tecnici della Costituente hanno calcolato che questa operazione, nel caso in cui dovesse andare in porto, ai castelbuonesi costerebbe ogni anno 37.579,08 € in più rispetto all’ipotesi che il Comune tenesse per sé il pagamento diretto del consumo di energia elettrica. Considerando che la convenzione avrebbe una durata di 24 anni, il totale di extracosto sarebbe di 901.897,92 €. Quasi un milione di euro.

Sia chiaro che per la Costituente l’intervento è comunque da eseguire. Esso produce, infatti, al netto degli oneri necessari per finanziare l’intervento, un risparmio economico annuo di 14.116,04 rispetto al solo costo dell’energia elettrica che comunque il Comune deve sostenere annualmente con la situazione attuale degli impianti.

Ma in alternativa alla soluzione “finanza di progetto”, il Comune potrebbe procedere alla definizione di un progetto comprendente soluzioni innovative e migliorative rispetto alla soluzione proposta dall’impresa Passarello. Esistono infatti i margini economici per incrementare il costo del progetto di 231.500, € (IVA compresa), da finanziare con la sola riduzione della bolletta dell’energia elettrica da pagare al fornitore.

Con questa disponibilità aggiuntiva, rispetto al costo del progetto di circa € 2.000.000, si potrebbero:

  1. incrementare i tratti nei quali interrare i cavi elettrici, puntando ove possibile all’interramento totale;
  2. introdurre nei corpi illuminanti elementi come videocamere, trasmettitori wi-fi, rilevatori di parametri ambientali, elementi critici come fumo, altoparlanti per avvisi situazioni di emergenza;             
  3. introdurre nei pali e nei corpi illuminanti (non in tutti, a campione secondo             le esigenze) regolatori di flusso luminoso intelligenti che possano articolare l’illuminazione in modo comandato da un operatore remoto o asservito ad eventi (emergenze rilevate anche automaticamente); questa tecnologia abbassa ulteriormente i consumi, il cui beneficio economico sarebbe a vantaggio del Comune;           
  4. introdurre un sistema di gestione automatico della rete che possa      rilevare i guasti e innescare puntualmente e rapidamente la loro rimozione (dal guasto di una sorgente alla linea o a qualsiasi altro elemento) (cosa che potrebbe, tra l’altro, abbassare in modo apprezzabile i costi di manutenzione).   

Tutte queste ipotesi di innovazione erano nel programma della Costituente. Ora si mettono a disposizione dell’amministrazione in carica, sempre che sappia resistere alle sirene del privato e della finanza di progetto, e sempre che voglia davvero tutelare gli interessi dei cittadini.

Un ultimo particolare: se passasse il progetto dell’impresa Passarello, avremmo tutte le nostre strade, comprese quelle del centro storico, illuminate con corpi illuminanti a luce fredda: provate a immaginare Piazza Margherita o la Fontana Grande “raffreddate”…

Siamo di fronte all’insostenibile leggerezza dell’improvvisazione?

Ai fini della comparazione dettagliata dei costi, si allega la relazione firmata dall’ingegnere Domenico Prisinzano, consigliere di minoranza della Costituente.

Relazione-Costituente_290722

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