La rabbia dei forestali siciliani. ” Da mesi senza stipendio”
Problema sempre più comune per lavoratori che, per andare a lavoro devono anticipare da mesi anche le spese per il carburante
(Riceviamo e pubblichiamo) – Di Antonio David– E’ una situazione sempre più difficile ,bistrattata e incomprensibile quella dei lavoratori forestali siciliani che si trovano ad affrontare in questo periodo due situazioni sui tavoli regionali. In assemblea si sta provvedendo all’approvazione del bilancio e, nel contesto si valutano e si discutono le proposte dei lavoratori sulla riforma del comparto, nonché il fattore che riguarda il pagamento degli stipendi arretrati che, se non approvato rischia di alimentare ancora polemiche su polemiche.
Seppur, sembra che si siano trovati 18 mln per il comparto, dunque pagare anche gli stipendi arretrati, i lavoratori devono prendere atto che, i tempi per “incassare” le mensilità di Settembre, Ottobre e anche Novembre rischiano di prolungarsi al prossimo mese, a ridosso delle festività natalizie. – “L’ennesima situazione incomprensibile, e ripetitiva – dice Antonio David di ForestaliNews – è un problema ormai scontato ma non digerito dai lavoratori quando si tratta di elargire lo stipendio. Da quando siamo rientrati in cantiere ad oggi non abbiamo preso un centesimo e questo è penalizzante per noi lavoratori che ogni mattina e, per mesi e mesi anticipiamo soldi anche per mettere la benzina per andare a lavorare, per non parlare di tutto ciò che traina le spese familiari. Non è più concepibile che questa situazione non abbia un rimedio risolutivo” –
Lamentele certe e reali, per un comparto che naviga senza una meta e una rotta comune visto che oltre i lavoratori, vedono nei sindacati degli alleati sulla carta ma, non di comune giudizio quando vengono tirati in ballo gli stessi. Tanti lavoratori dai social pongono i sindacati come gli alleati di un governo che si compiace di questa situazione, seppur facciano buon viso a cattivo gioco , sopratutto quando la soluzione non viene messa in atto e non si ha il coraggio di prendere il problema di petto e affrontarlo seriamente. Oggi si evidenziano anche situazioni di mancata riforma o meglio di una riforma che il governo vuole portare a compimento a modo proprio che non soddisfa i lavoratori. Aumentare di 20 giorni le fasce dei 101nisti e di 30 quella dei 151nisti non risolve un problema che nasce già morto, in quanto i lavoratori, compresi coloro che effettuano 78 giornate l’anno non possono sentirsi appagati con un minimo di giorni in più. Mettendo in atto che la stabilizzazione rimane un cammino lungo e tortuoso, vi è anche il fattore che la Regione Siciliana vuole passare la palla al governo nazionale su tale vertenza, scaricandosi le colpe e dando in pasto i lavoratori, visto l’accordo Stato – Regione su tagli al comparto dai prossimi anni. Di male in peggio….