La rivoluzione di Piano Battaglia arriva anche dal cielo: entro l’anno l’inaugurazione del Parco Astronomico delle Madonie
Il cielo notturno delle Madonie è famoso sin dall’inizio degli anni ’70, quando una commissione di esperti ne valutò le caratteristiche osservative, per scegliere il sito di installazione del più grande osservatorio astronomico dell’Europa meridionale. Il cielo di Piano Battaglia risultò il più pulito, privo di inquinamento luminoso, e con la possibilità di osservazioni per più giorni l’anno. L’osservatorio venne costruito poi costruito alle isole Canarie, ma le nostre montagne continuarono ad essere meta di centinaia di appassionati, fotografi ed osservatori del cielo notturno. Negli anni ’90 l’O.R.S.A. (associazione di astrofili palermitani) ha proposto per la prima volta l’idea di realizzare il Parco Astronomico delle Madonie e dopo circa 20 anni, grazie ad un finanziamento del CIPE di 7,5 milioni di Euro (tramite fondi FAS assegnati alla Sicilia), questo sogno sta per diventare realtà.
Il progetto è estremamente ambizioso e propone la costruzione della più innovativa stazione astronomica d’Europa. Si è espresso proprio con questi termini, durante la presentazione del progetto a Palermo, il premio Nobel per la Fisica George Fitzgerald Smoot, l’astrofisico e cosmologo statunitense che è stato il primo a dare una prova concreta della teoria del Big Bang. A riprova dell’estremo interesse della comunità scientifica mondiale, nell’estate del 2014, il Sindaco di Isnello Giuseppe Mogavero (grande sostenitore del progetto) ha ricevuto una lettera dal Ph.D. Donald K. Yeomans, ricercatore e manager del Near-Earth Object Program Office (NASA), che lo incitava a concludere rapidamente i lavori, sottolineando l’estrema importanza della messa in esercizio di questa struttura: “Un telescopio di questo tipo potrebbe dare un contributo significativo agli sforzi internazionali per monitorare i cosiddetti “oggetti vicini alla Terra” (NEO: Near Earth Objects), ovvero asteroidi e comete che hanno orbite vicine a quella della Terra.”.
Il cuore della struttura sarà ad Isnello, dove sono già pronte le strutture per la divulgazione e la didattica. Qui infatti si potrà visitare un planetario con una cupola di 10 metri di diametro, un “Laboratorio Solare” attivo di giorno e dove sarà possibile osservare il Sole, un Laboratorio Astronomico all’aperto ed un Laboratorio Didattico. Sarà inoltre allestita una terrazza osservativa con una batteria di piccoli telescopi per le osservazioni notturne. Stando alle ultime notizie l’azienda Tecnografica di Modena si è aggiudicata l’appalto per l’allestimento dell’area didattica e i lavori inizieranno a breve, mancano soltanto le attrezzature scientifiche che verranno collocate tra qualche mese. Il vero fiore all’occhiello del P.A.M., questo l’acronimo con cui è stato battezzato il Parco, sono i due telescopi robotici da 100 cm di diametro che sorgeranno sulla cima di Monte Mufara. I telescopi saranno comandati a distanza da una centrale operativa posta a Mongerrati e tramite il loro controllo remoto, basterà una semplice connessione ad internet per avere accesso all’osservazione del cielo. Questo aspetto oltre ad essere utile per osservazioni professionali da ricercatori del settore, rappresenterà un potente strumento didattico per gli studenti universitari di tutto il Pianeta. Le procedure per la fornitura dei telescopi sono state già avviate e la loro consegna ed installazione dovrebbe avvenire in primavera; secondo le ultime notizie il Parco dovrebbe essere inaugurato dopo l’estate.
(Fonte: pianobattaglia.it)