Le firme per le Fontanelle (false) e quelle di sostegno alla candidatura di Città creativa (spontanee)

(Di Massimo Genchi) – Durante l’ultimo consiglio comunale il sindaco Cicero, dopo avere catechizzato a dovere il più fedele fra i suoi fedelissimi affinché dilaniasse l’opposizione, è letteralmente sprofondato nei suoi pensieri applicandosi nel suo hobby preferito: la scrittura. Tintu cû piglia ranni u vìzziu.

Quando, dopo un bel pezzo, è riemerso da quello stato catatonico, il prodotto di cotanta cogitazione, è stato un post di 391 battute, non di spirito (perché non sono cose sue) ma di tastiera, comprese le 17 della ormai abusata ed esilarante chiusa: Grazie Castelbuono. Con il post ha fatto sapere al mondo – IL MONDO! – dell’inserimento di due personalità castelbuonesi nella speciale classifica redatta da una testata specializzata (che non è un mirato colpo dato con la testa ma un giornale onlain), relativa ai 100 più potenti dell’enogastronomia e del turismo in Sicilia 2023.

Per la prima personalità tutti hanno pensato a Fiasconaro che difatti compare al dodicesimo posto. Ma la seconda, ti chiedi, chi sarà mai? E intanto scorri la classifica chiedendoti: sarà Lena? Sarà Sandro? O forse qualche altro ristoratore? E invece, arrivi al cinquantacinquesimo posto e, ta-ta-ta-tam! ti ritrovi lui. Lui, nel senso che è Cicero. Di persona, personalmente. Il sindaco Cicero, fiero esponente del popolo delle partite IVA (che poi a cosa gli serva la partita IVA non si capisce bene, anzi sì) oltre che agit-prop del paese reale, cioè del paese che produce, in contrapposizione alla quota parassitaria di popolazione afferente alla comodità del reddito fisso. La seconda personality è, dunque, il signor Cicero inserito non per errore, come si potrebbe essere indotti a ritenere, ma a ragion veduta e con tanto di motivazione: «Ha svolto un ruolo determinante nel rilancio enogastronomico e turistico del suo paese». Dopo un attimo di naturale smarrimento, ritrovi le coordinate spaziali e soprattutto temporali e capisci che in effetti di grande contributo si è trattato e, per di più, determinante. Ma non per scherzo, ppi ddaveri! Infatti, basti pensare all’Aurora, a Ge.Ci.Ba., ma anche al favoloso caffè letterario e wine bar del Museo Minà Palumbo, solo per rimanere nel ristretto ambito enogastronomico, per non dire quindi del bus navetta, che per volume di affari e richiamo turistico nel mondo – IL MONDO! – ha superato anche i Cable Car di San Francisco. San Francisco si intende California, non San Francisco vicino â Calateddra, attenzione.

E tutto questo sempre rimanendo confinanti allo stretto perimetro di Castelbuono. Diversamente, si sarebbe potuto sciorinare un palmarès da fare accapponare la pelle e sollevare le pàpule, a cominciare dalla concezione dell’Area mercatale di Irosa, 400 mila visitatori al mese, dello stand al Forum, 135 mila – questi, però, non sono spettatori e neanche bruscolini – e, andando indietro, fino al famoso gelato delle Madonie, a tipo che l’Algida gli avrebbe dovuto fare una pippa, e tante altre cose ancora. Fra queste, i quattro mandati di sindaco di Castelbuono, addirittura più di quelli di Ciriaco De Mita a Nusco e, soprattutto, oggi, essere in pista per cimentarsi nell’obiettivo del riconoscimento di Castelbuono come “Città Creativa dell’Unesco dell’enogastronomia”. Ecco, arrivammu! Ora, per sgomberare il campo dai fraintendimenti e dalle facili inferenze, io reputo l’iniziativa del sindaco Cicero lodevole, a me piace tanto, e sono sicuro che vinceremo ed egli ne è cosciente. Ciò posto, però, mi chiedo, che bisogno c’è di accannarsi tanto con discutibili trovate di imbellettamento di immagine? Certo, un po’ di scrùscio bisogna pur farlo, qualche soldino in circolo è sempre bene metterlo, u zzùccaru un ni guasta pitanzi, si sa. E basta che il sindaco Cicero si muova, e il mondo – IL MONDO! – che ci guarda sempre, soprattutto quando si gira dalla parte sbagliata, è già in subbuglio e si è fatto sentire con tante autorevoli lettere di sostegno a sostegno di Castelbuono città creativa. Creativa, come la Vecchia Romagna etichetta nera, il BRANDY che crea un’atmosfera.

Lettere bellissime, sentite, intrise di parole pensate, ponderate, ricercate, scritte col cuore e perciò in grado di far vibrare le corde del sentimento di ciascuno. Peccato che siano quasi tutte uguali. Quelle dei vari sindaci, poi, sono come i gemelli monozigoti: differiscono solo per il nome e nient’altro. Ma anche nelle altre vi si rintraccia un certo cliché, uno schema tecnico reiterato: «In riferimento alla candidatura di Castelbuono a Unesco Creative city for gastronomy, ci pregiamo di conferire il patrocinio e il pieno sostegno…» e poco più avanti «Vediamo questa candidatura tesa ad esaltare e a vivificare il settore produttivo in relazione alla creatività dei luoghi…». Come se, in qualche modo, qualcuna o forse più di una di queste letterine fosse stata indotta, sollecitata. E non solo quella di qualche singolo, o associazione, che ha svolto una qualche attività nel nostro paese più o meno recentemente.

Certo, “sopprende” che ancora non sia arrivata la letterina di sostegno a sostegno della candidatura a firma del maître del giass summer&winter (che speriamo possa diventare anche spring&autumn) né quella dell’architetto Monaco.

A proposito del signor Monaco e di creatività, in occasione della raccolta delle 1200 firme per Le Fontanelle Cicero insinuò pesantemente che tali firme fossero false (diversamente dalle famose 723 da lui stesso certificate come autentiche), che alcuni firmatari fossero stati turlupinati, che la gente firmò senza sapere cosa stesse firmando, che le firme si raccolsero in maniera difforme dalla corretta procedura (quella stabilita da lui, si capisce), che i firmatari – se veramente avevano firmato con cognizione di causa – sarebbero dovuti intervenire al consiglio aperto e altre baggianate del genere.

Quindi il sindaco Cicero vorrebbe dire che le firme per Le Fontanelle sarebbero state tutte false o estorte, mentre gli attestati di questi mesi, provenienti da ogni parte della galassia, a sostegno della Candidatura di Castelbuono Città creativa sarebbero tutti coscientemente sentiti e spontanei. Vorrebbe sostenere questo? Conoscendolo, perché in paese ci conosciamo tutti, è certo che sì. D’altronde, lui abbituatu c’è a fari affacciari u suli di Isinelli. E anche a sguinzagliare un codazzo che convintamente va diffondendo il verbo.

Sempre a proposito di Fontanelle ricorderete che, alla fine di febbraio di tre anni fa, Cicero, nelle sue funzioni di sindaco, con un’azione degna del suo alto senso di libertà, si copriva di gloria ordinando la rimozione di tutte le locandine relative a una fantomatica serata di carnevale che si sarebbe dovuta tenere alle Fontanelle. Dal momento che oggi non gli sarà possibile far rimuovere anche questo post, armerà qualcuno dei suoi fedelissimi molossi facendogli scrivere un bel commento o qualche posticino? Vedremo.

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