Liceo Scientifico Failla Tedaldi Castelbuono, la protesta continua. “Gli studenti hanno un difetto: sanno pensare”

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Il giorno 16/12/2014 l’istituto Luigi Failla Tedaldi di Castelbuono si dichiara nuovamente in autogestione, facendo seguito a quella già svolta in precedenza per nove giorni, che ha avuto lo scopo di sensibilizzare e informare gli alunni sulla riforma “La Buona Scuola”, portata avanti dal governo Renzi.

L’autogestione dell’Istituto si è svolta secondo la seguente modalità: le cinque ore scolastiche, totalmente autogestite, hanno avuto come oggetto, nelle prime tre, lezioni tenute dagli alunni delle quinte classi agli alunni delle classi inferiori, nelle ultime due, attività di informazione con incontri finalizzati allo sviluppo di un pensiero autonomo, cosciente e libero da qualsiasi condizionamento.
 
Durante questo periodo, gli studenti hanno approfondito il documento “La Buona Scuola” e si sono soffermati soprattutto sui punti che riguardano la privatizzazione degli istituti scolastici e la meritocrazia nella valutazione dei docenti.

Il giorno 12 dicembre 2014 un gruppo degli alunni si è recato a Palermo per partecipare allo sciopero generale, unendo la loro protesta a quella portata dagli altri cittadini contro le politiche sbagliate sul lavoro fatte dal governo Renzi.
 
Adesso l’Istituto si propone l’obiettivo di continuare con un’azione di protesta più operativa; essa si svolgerà con la produzione di articoli e documenti, scritti dagli alunni, che saranno inviati alle testate giornalistiche e ad altre fonti di informazione, con lo scopo di rendere visibile il tipo di lotta intrapreso. L’idea fondamentale dell’autogestione mira ad evidenziare che in un Paese, con problemi in diversi settori, non basta fare delle riforme, ma occorre fare quelle giuste, corrette ed adatte alle esigenze delle persone.
 
Gli studenti pertanto protestano affinché la Scuola resti un’istituzione pubblica, che poggi sullo sviluppo di un pensiero libero da condizionamenti, sulla garanzia della libertà degli individui e del diritto allo studio con la finalità di un inserimento sicuro nel mondo del lavoro.
 
Ciò che non convince gli studenti, in altri termini, è la possibilità paventata dal governo Renzi di reperire le risorse finanziarie ricorrendo ad enti privati. Provvedimento ritenuto grave perché lesivo degli art. 33 e 34 della Costituzione: “Le arti e le scienze sono libere e libero ne è l’insegnamento”.
 

Gli alunni della IV D

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