Masafer Yatta FX – La street art come atto di resistenza pacifica. Lettera aperta alla comunità di Castelbuono

Di Elisa Vignieri

Care e cari compaesani,

mi rivolgo a Voi con il desiderio di condividere un progetto che ha toccato in profondità il mio senso di giustizia e di impegno civile. Si tratta di Masafer Yatta FX, un’iniziativa artistica corale, nata per portare attenzione e dignità,attraverso il linguaggio non violento della street art,  a una delle aree più martoriate della Cisgiordania, oggetto da anni di una silenziosa ma sistematica campagna di esproprio, demolizione e repressione ai danni della popolazione palestinese.

Simone Ferrarini, autore del murales “Albero d’Ulivo”, ha realizzato la sua opera su una parete della Guest House di Tuwani e ha deciso di cedere i diritti d’autore sulla sua opera a chiunque decida di donare a favore del movimento non violento Youth of Sumud https://youthofsumud.org/.

Potete scoprire di più sul progetto visitando il sito: www.masafer yatta fx.com.

Il mio contributo professionale a questa iniziativa, consistito nel supporto legale prestato per la  cessione dei diritti d’autore, muove dalla convinzione profonda che l’arte sia anche strumento di resistenza e di testimonianza.

In questo senso, quando è collettiva, coraggiosa e radicata nel reale, l’ arte ha il potere di parlare anche a chi non vuole ascoltare trasformando lo spazio pubblico in uno spazio di memoria e di coscienza.

Attraverso la street art, il collettivo FX ha dato vita a un’esperienza che va ben oltre la pittura sui muri. Qui, il gesto artistico — per quanto apparentemente semplice e quasi effimero — assume un significato dirompente: è un atto di resistenza pacifica, una forma di lotta non armata, che si oppone alla cancellazione della memoria e dell’identità di un popolo.

In questo caso, la pittura non abbellisce, non decora. Al contrario, si insinua tra la polvere delle case demolite, accanto ai volti di chi resiste, con l’unico intento di restituire parola, visibilità e dignità a chi da troppo tempo viene ridotto al silenzio.

Sento il bisogno di condividere questo progetto con la mia comunità perché so quanto sia capace di empatia, attenzione e partecipazione. Castelbuono ha sempre dimostrato di saper guardare oltre i propri confini, con uno spirito critico e solidale. So che le immagini di distruzione e ingiustizia che arrivano quotidianamente da Gaza e dalla Cisgiordania ci lasciano attoniti e  spesso ci si chiede: Cosa posso fare io, da qui?

Ecco una risposta possibile: rompere il muro di indifferenza, diventando co-proprietari di un muro che vuole resistere. Perché “rimanere spettatori”, per richiamare le parole di Papa Francesco, costituisce il terreno fertile per le ingiustizie.

Vi invito a visitare il sito, a condividere questa iniziativa e, se lo desiderate, a sostenerla. Credo profondamente che dove c’è arte, c’è espressione. E dove c’è espressione, nasce la possibilità di cambiamento.

Con gratitudine,

Avv. Elisa Vignieri

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