METE D’ESTATE: e se a Ferragosto ci mangiassimo un panettone?
FERRAGOSTO. Un panettone fragrante farcito con la granita ai gelsi? Può capitare, come è capitato a me, in visita ad uno dei paesi più belli d’Italia: Castelbuono. Siamo in Sicilia, tra Messina e Palermo, poco sopra Cefalù. Il paese è famoso per tante cose: il castello medievale, nella cui cappella è riposta una reliquia della mamma della Madonna, Sant’Anna. Ma questo è anche il paese di un sommo pasticciere, Nicola Fiasconaro, che coi suoi fratelli (e ora anche i suoi figli) ha creato una fabbrica del panettone, la cui specialità somma è il panettone alla manna. L’altro giorno – nel nuovo stabilimento – era alle prese con le prime produzioni di panettone, quelle che vanno all’estero, ma anche a Milano, dove il giorno di Ferragosto, da un’idea del gastronauta Davide Paolini, si celebra il panettone di ferragosto.
Ma il panettone si mangerà anche nelle principali località marine… anche se qualcuno storcerà il naso perché questo è il dolce delle festività natalizie che arriva fino a San Biagio, quando le porzioni avanzate vengono benedette. In ogni caso, questa pasta lievitata sublime con la granita di Fiasconaro, che coi suoi fratelli apre uno show rom in centro paese e una pasticceria-gelateria con dehor sulla piazza, è stata una bella esperienza. Qui le granite sono freschissime, fini, servite ai gusti di limone, mandorla, arancia e naturalmente di gelsi neri.
In paese, Peppe gestisce invece una straordinaria osteria che porta il nome di Nagalarunni con una cucina a chilometro molto ravvicinato. Si assaggia lo yogurt di capra con la marmellata di arance, la pasta fatta in casa con le farine di Castelvetrano, ma anche il filetto di maialino nero in crosta di manna con mandorle e pistacchi. Ma se ci andate chiedete la pasta e patate con fonduta di caciocavallo e funghi, piatto povero di questo entroterra, ricco di paesi abbarbicati in posizione strategica e difensiva, che raggiungono anche i mille metri. Siamo nella Madonie.
(Paolo Massobrio)