Oltre mille forestali siciliani ottengono risarcimento grazie alla petizione a cura dello Studio legale Fasano

35 castelbuonesi otterranno fino 24 mensilità di risarcimento

La petizione n. 0171/2018 presentata dallo studio legale Fasano, per oltre mille forestali siciliani operai a tempo determinato, ha raggiunto il suo obiettivo finale: i forestali siciliani sono stati inseriti nel pacchetto salva infrazioni e potranno ottenere un ristoro economico fino a 24 mensilità della retribuzione tabellare base.

Il Governo è corso ai ripari sull’abuso dei contratti a tempo determinato nella Pubblica amministrazione. Lo ha fatto con una norma inserita nel decreto “Salva-infrazioni” che introduce un’indennità per quei lavoratori che hanno subito un danno dal precariato cronico fino a 24 mensilità.
Nel provvedimento figurano, con una nota storica, anche i forestali siciliani.
La storia della tutela legale.
Nel lontano 2016 lo studio legale Fasano avviò le azioni comunitaria in difesa della categoria, vessata da un precariato oramai trentennale, lamentando la violazione delle Direttiva comunitaria sul precariato.
Le avvocate Fasano, Angela Maria e Stefania, sono state per ben due volte a Bruxelles in commissione PETI, ascoltate in pubblica audizione.
L’ultima è stata fondamentale.

Attraverso delle osservazioni ineccepibili delle avvocate, divenute pubbliche e visibili in rete, la Commissione PETI di Bruxelles ha reputato pertinente la denuncia, presentata dallo studio legale Fasano nel 2018, sulla mancata adozione della direttiva 1999/70/CE del Consiglio del 28 giugno 1999 relativa all’accordo quadro CES, UNICE e CEEP sul lavoro a tempo determinato. Una direttiva che, vale la pena ricordarlo, prevede che scatti l’assunzione a titolo definitivo per tutti quei dipendenti che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio anche non continuativo.
Un provvedimento storico per la categoria che vedrà fioccare risarcimenti del danno fino anche a 50.000 euro.
Una vittoria per una categoria di uomini portata avanti con grande dignità e dedizione da due donne in un mondo professionale che inizialmente derideva la categoria e che oggi deve rimangiarsi la parola.