Piano Battaglia. Gli ambientalisti vogliono bloccare la nuova gara d’appalto ma il web si mobilita. Tutti vogliono i nuovi impianti ed è una corsa contro il tempo
Dopo l’insuccesso dei precedenti due bandi di gara, ed alla vigilia di quello che potrebbe essere il capitolo conclusivo della vicenda “Piano Battaglia”, un nuovo ostacolo potrebbe spazzare via il sogno di tanti. L’Associazione ambientalista “Man” di Messina, dedita allo studio ed alla protezione dei volatili del messinese, ha sollevato dubbie opposizioni sull’iter che ha portato alla pubblicazione del nuovo bando. Un esposto in Procura potrebbe dunque allungare sensibilmente i tempi di espletamento della terza gara d’appalto, con la reale possibilità della perdita dei fondi europei già stanziati dalla Regione Siciliana.
Dopo l’intervento di Stefania Petyx (Striscia la Notizia), sollecitato dal redattore dell’articolo. alla luce dell’assurda conclusione del secondo bando di gara (revocato), gli enti preposti, ovvero il Dipartimento Regionale alla Programmazione, la Provincia Regionale di Palermo, l’Assessorato Regionale al Turismo, l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, l’Ispettorato Regionale Tecnico, l’Urega, il Comune di Petralia Sottana e la Sosvima Spa, hanno accelerato l’iter per la pubblicazione del nuovo bando di gara stilando un crono-programma che ha viaggiato, da maggio in poi, con un ritardo di circa 2 mesi. A meno di due settimane dall’apertura delle buste (8 ottobre), l’Associazione “Man”, non nuova ad esposti contro i nuovi impianti di Piano Battaglia, ha sollevato assurde opposizioni al progetto relative al decreto di finanziamento, dalla mancata supervisione del Comitato regionale per la protezione del patrimonio naturale (Crpnn), fino ad inspiegate incongruenze tra il bando di gara e il disciplinare ed infine, dulcis in fundo, al piano economico. Insomma questa Associazione di Messina, oltre ad una passione sfrenata per gli uccelli, sembra avere molto a cuore anche gli impianti madoniti.
Questa volta però, rispetto al passato, si è avuta una risposta praticamente spontanea e corale dell’utenza che nei decenni passati ha usufruito degli impianti. Un sentimento che ha coinvolto nuovi appassionati, persone di tutte le età e di tutte le professioni. Tutti uniti in un coro unico: gli impianti di risalita a Piano Battaglia si devono fare. E come dare torto a questa voce, visto lo stato di imbarazzante degrado ed abbandono in cui versano le alte Madonie. Portavoce del coro è l’Associazione Pro Piano Battaglia e Madonie, l’unica realtà, insieme all’Ente Parco delle Madonie e agli operatori turistici del luogo, che ha cercato negli ultimi anni di creare qualche attrattiva nel cuore delle Madonie. L’appuntamento, a cui non possiamo mancare, è il 6 ottobre 2014 presso gli uffici dell’Urega di Palermo alle ore 12, per dire si agli impianti di risalita e per la fiducia nella commissione che aprirà le buste e valuterà i progetti, ribadendo che l’economia delle Madonie può ripartire da Piano Battaglia, da sempre, considerata il volano turistico ed economico delle nostre montagne.
Fonte: www.ilcaleidoscopio.info – di Andrea Di Piazza